PARTINICO. RIFONDAZIONE COMUNISTA INTERVIENE SU PISTA ELISOCCORSO

Ancora una volta, ieri, i cittadini di Partinico e del circondario hanno avuto la possibilità di constatare come a guidare l’Amministrazione comunale di Partinico sia un gruppo di sprovveduti dal punto di vista politico-amministrativo. A sostenerlo in una nota è la locale sezione Peppino Impastato del partito della Rifondazione Comunista, se condo cui, un’opera, e cioè la costruzione dell’elisoccorso, iniziata nel 1992 per volontà della Giunta Geraci che realizzava a Mirto la prima piattaforma su cui edificare il presidio e successivamente ripresa da altri amministratori locali e provinciali che hanno voluto la progettazione e poi il finanziamento, si è voluta far passare in maniera piuttosto maldestra, come la sagra dell’esaltazione dell’attuale compagine amministrativa di Partinico ormai adusa a inaugurare soltanto quel che altri hanno ideato, progettato e finanziato. Ciò che appare ancora più grave – prosegue la nota di Rifondazione Comunista – è che in questa vicenda é stato coinvolto anche il Presidente della Provincia di Palermo Giovanni Avanti, il quale ovviamente, non è stato messo nella conoscenza di una questione seria e cioé che l’area di Mirto su cui deve sorgere l’elisoccorso , perché questa si possa realizzare, ha bisogno di due procedimenti sostanziali. La Gunta di Partinico – si legge ancora nel documento politico – deve procedere ad incaricare un tecnico perché frazioni l’area che fa parte di una più ampia proprietà del Comune e inoltre, soltanto il  Consiglio comunale, e successivamente alla definizione del  frazionamento dell’area interessata , potrà deliberare di trasferire la proprietà alla Provincia. Solo dopo questi atti prioritari – prosegue la nota di Rifondazione Comunista – si  potrà consentire la realizzazione dell’opera. Tuttavia c’è da chiedersi come sia possibile indire ed affidare una gara d’appalto senza che l’Ente abbia la disponibilità dell’area su cui quell’opera dovrà sorgere. In definitiva – conclude Rifondazione Comunista – c’è da dire che anche questa vicenda , insieme a quella ancora più maldestra dell’assegnazione del bene confiscato alla mafia di Via Fermi, dimostra come la città stia vivendo una fase della sua storia fatta di improvvisazione, dilettantismo, superficialità nonché di  spericolato e gratuito clientelismo.

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