Giardinello, sequestro di persona in comunità alloggio, nigeriano in manette

Aggressione all’interno di una comunità alloggio di contrada Buonagrazia a Giardinello. Protagonista Nmaemeka Ugwu Kenechi, un nigeriano di 27 anni, ospite della struttura, che è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Montelepre per sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale. Il giovane secondo quanto ricostruito dagli investigatori sarebbe andato in escandescenza e avrebbe chiuso all’interno di un ufficio della comunità un’assistente sociale. Lo straniero l’avrebbe aggredita prima verbalmente, poi l’avrebbe spinta e minacciata persino di morte. Alla base della protesta del nigeriano la richiesta di essere traferito in un’altra comunità, senza spiegarne i motivi. Nel centro si sono vissuti attimi di paura e di tensione. A fare uscire l’assistente sociale da un vero incubo, sono stati i militari che, sono intervenuti su richiesta degli operatori in apprensione per l’assistente sociale tenuta prigioniera dal nigeriano, che si era chiuso insieme a lei nell’ufficio continuando a gridare e non facendo presagire nulla di buono. I carabinieri dopo essere riusciti , con elevata professionalità, a liberare la professionista, hanno condotto il nigeriano presso gli uffici della compagnia dei carabinieri di Partinico, dove il 27enne ancora in forte stato di agitazione avrebbe continuato a dare sfogo a tutta la rabbia tentando di rompere arredi, suppellettili e tutto ciò che gli capitava intorno, ma ovviamente senza riuscirvi. Avrebbe, secondo quanto riferito dai militari, provato a sottrarsi con violenza alle procedure per i rilievi fotodattiloscopici , inveendo contro i carabinieri che cercavano di riportarlo alla calma. Il giovane, su disposizione dell’autorità giudiziaria è stato rinchiuso presso la camera di sicurezza del comando dei carabinieri del gruppo di Monreale in attesa dell’udienza di convalida. In precedenza altri episodi di violenza si sono registrati in diverse comunità alloggio per extracomunitari fra Partinico , Borgetto ,Balestrate e Camporeale, che hanno portato alla denuncia di sette immigrati. In più casi a motivare la protesta con aggressioni verbali e pesanti minacce di morte nei confronti dei responsabili delle strutture, sarebbe stato il cibo non di loro gradimento e la consegna dei soldi previsti per gli immigrati dal “pocket money” della Prefettura ( una paghetta giornaliera per le piccole spese, quali ad esempio sigarette, cibo e quant’altro). Lunedì scorso l’ultimo episodio con l’arresto del nigeriano che dovrà rispondere delle pesanti accuse di sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale.

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