Il 25 agosto cittadini in marcia allo Zingaro contro gli incendi: «attacco mafioso in piena regola»

Si mobilitano i cittadini per difendere la Riserva dello Zingaro, Monte Inici, i boschi di Alcamo, Castellammare del Golfo, Calatafimi, devastati questa estate da inauditi incendi.
Ieri a Scopello, un momento di riflessione per dire basta ai roghi. Semplici cittadini, turisti e attivisti di alcune associazioni ambientaliste dei paesi del golfo, hanno letto poesie all’interno del suggestivo Borgo per lanciare ufficialmente la mobilitazione generale contro gli incendi.
Nella vicina Torre Bennistra è stato affisso uno striscione “basta roghi”, l’invito è quello di appenderne uno per ogni balcone fino alla manifestazione che ci sarà il prossimo 25 agosto alle ore 18.
Sarà una marcia per abbracciare simbolicamente la Riserva dello Zingaro e tutti i boschi bruciati in questi giorni. Un’iniziativa che ricorda la marcia del 1980 quando migliaia di persone protestarono pacificamente per salvare dal cemento il tratto di costa fra Scopello e San Vito Lo Capo, evitando così la costruzione della strada.
Contestualmente alla manifestazione del 25 agosto è stata anche lanciata una raccolta firme on line indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, originario di Castellammare del Golfo e ai presidenti di Camera e Senato per istituire una commissione di inchiesta su quanto sta avvenendo in queste ultime settimane, per accertare cause, mandanti, esecutori degli atti, ma anche per individuare mancanze, omissioni ed eventuali errori nella gestione della prevenzione e delle emergenze da parte degli organi preposti.
Quest’anno c’è stato un attacco senza precedenti ai boschi del territorio. “Noi non sappiamo quali interessi specifici ci siano dietro questi che non esitiamo a definire veri e propri attentati all’ambiente – si legge nella petizione – non abbiamo le prove del giro d’affari che può muoversi intorno alle operazioni di spegnimento degli incendi o alla manutenzione e riqualifica delle aree bruciate.
Sappiamo però riconoscere il linguaggio mafioso e possiamo affermare che quello di fronte al quale ci troviamo, pur senza lupara né tritolo sotto i ponti, è un attacco mafioso in piena regola.

Ai cittadini – prosegue la nota – chiediamo infine di collaborare con le istituzioni e le associazioni nella difesa del territorio e di farsi essi stessi promotori di una nuova cultura ambientale che parta dal rispetto della Natura e dalla consapevolezza che questa Terra è l’unica che abbiamo e che è pertanto è nostro dovere difenderla da ogni tipo di aggressione.”

 

 

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