L’Arcivescovo Pennisi benedice un asilo in Tanzania

Prosegue la visita missionaria in Tanzania dell’Arcivescovo di Monreale Monsignor Michele Pennisi, accompagnato dai sacerdoti Dona Giacomo Sgroi e Don Dario Russo.
La tappa a Kilolo è stata occasione, per loro, di immergersi nell’Africa vera fatta di capanne, mandrie di vacche, terreni coltivati a mais, terra rossa, paesaggi verdi, resi tale dalle piogge stagionali, 50 km di terra battuta percorsi con una Jeep dalle grandi ruote. Qui la diocesi ha terreni che coltiva per il sostentamento della Chiesa diocesana. Oltre al mais si coltivano fagioli, patate, piselli, alberi di pesche, di pere e piante di caffè. Le suore Teresine in questo villaggio si occupano di un Dispensario soprattutto per aiutare le donne a partorire degnamente e avere le cure necessarie. Distante pochi chilometri dalla missione un gruppo di case formano un Orfanotrofio che accoglie circa 80 tra bambini, ragazzi e giovani, alcuni dei quali stanno frequentando l’università. Gli aiuti, oltre che dalla coltivazione dei terreni, arrivano grazie ad una associazione tedesca che invia anche giovani a svolgere il Servizio Civile internazionale per un anno in questa struttura.
Dopo alcuni giorni trascorsi ad Iringa, l’alto prelato si è diretto presso la missione di Kitanewa, retta da padre Salvatore Ricceri, sacerdote fidei donum di Catania, percorrendo la strada accidentata lungo la foresta lussureggiante dopo le piogge degli ultimi giorni. Nel villaggio di Idodi, sono stati accolto da un un gruppo di bambini che dolcemente reclamavanono le ‘pipi’, ossia le caramelle. Qui accanto alla chiesa è stato costruito un asilo con le offerte della parrocchia Cattedrale di Monreale, un asilo grazie all’associazione Hakuna Matata di don Dario Russo, e recentemente è stato scavato un pozzo grazie all’interessamento di don Calogero Giovinco. Poi tappa alla missione di Mapogoro e infine a Tungamalenga dove sono stati accolti con suoni di tamburi in festa e con lunga processione di ingresso ritmata dai passi e dai canti del coro dei bambini e dei ragazzi. Dopo la celebrazione eucaristica, è stato benedetto il nuovo asilo costruito da un benefattore della diocesi di Monreale in memoria del fratello Salvatore Miceli grazie all’interessamento dell’associazione Hakuna Matata.
Tornati in serata a Mapogoro, a chiudere la giornata sono state le danze e i versi dei giovani guerrieri Masai che, fieri delle loro nobili vesti e armi tipiche, si sono esibiti con vigore e orgoglio nei loro salti.

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