Trappeto. Reti idriche, il comune riununcia alla gestione diretta: “impianti fatiscenti”

Il comune di Trappeto rinuncia alla gestione diretta delle reti idriche. L’amministrazione comunale costretta a fare un passo indietro dopo aver constatato lo stato disastroso in cui versano le tubature. Venerdì scorso, dopo aver riottenuto dall’Ato idrico le chiavi per accedere agli impianti, il sindaco Giuseppe Vitale e alcuni dipendenti comunali hanno effettuato un sopralluogo tecnico. La situazione è apparsa subito scoraggiante. Manopole per le manovre bloccate da ruggine, guasti mai riparati, rete ridotta a colabrodo e perfino malfunzionamenti nel depuratore. Impossibile per il comune tornare a gestire gli impianti senza prima intervenire per riparare i danni. I guasti individuati sono almeno sette. Una stima precisa delle somme necessarie non è stata ancora calcolata, ma si pensa che servano diverse decine di migliaia di euro. Soldi che al momento il comune di Trappeto non può stanziare senza prima approvare il bilancio. In queste condizioni, il sindaco Vitale ha così deciso di restituire le chiavi degli impianti, accettando suo malgrado di proseguire con la gestione temporanea dell’Ato idrico. “Non si tratta di una decisione definitiva” precisa l’assessore all’ambiente Salvo Randazzo. “Abbiamo portato avanti col cuore una battaglia per il riottenimento delle reti e il nostro obiettivo rimane sempre questo. Sapevano che servissero alcuni interventi di riparazione, ma non immaginavano di trovare la rete in queste condizioni. Purtroppo le difficoltà finanziarie non ci consentono di attivare immediatamente la gestione comunale, ma sono sicuro di raggiungere questo risultato entro il 31 ottobre.” Tra tre mesi infatti, scade la proroga concessa dalla Regione all’Ato idrico e si è in attesa di trovare un nuovo gestore. Dopo questo periodo i comuni prima gestiti dalla società Aps, dovranno
decidere se riavere le reti o affidarsi eventualmente al nuovo soggetto. Onda Energia, unica società privata che dopo il fallimento di Aps si era fatta avanti per prendere in mano la gestione si è tirata indietro, parlando di gravi rischi penali ed economici per la condizione degli impianti. I comuni di Trappeto, Terrasini e Cinisi, insieme ad altri sette paesi del palermitano, dopo aver condotto una battaglia legale, avevano ottenuto dal Tribunale la restituzione immediata delle reti. In quasi tutti i centri però i sindaci hanno trovato gli impianti ridotti a colabrodo. Cinisi e Terrasini sono riusciti ad ottenere quanto richiesto, mentre Trappeto si vede costretto a rinviare il passaggio. Entro il 1 novembre dunque si conoscerà il futuro del servizio. Oltre agli investimenti necessari per riparare i guasti, si dovrà sciogliere anche il nodo degli oltre 200 lavoratori della fallita Aps. Fino a quel momento, nei comuni la gestione prosegue in via provvisoria sotto il controllo dell’Ato idrico di Palermo.

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