Game Over, al processo d’appello confermate 8 condanne; decise 7 assoluzioni

Conferma in appello di otto condanne con il rito abbreviato, sebbene con qualche sconto di pena perché sono caduti alcuni capi di imputazione. Sette sono state invece le assoluzioni. E’ il bilancio della sentenza in appello di abbreviato per 16 imputati nel processo “Game Over”, operazione della squadra mobile di Palermo che svelò presunti intrecci tra mafia e un giro di scommesse clandestine. Il sodalizio criminale operava fra la Sicilia e Malta. Il processo, infatti,  era nato dall’inchiesta Game Over, con la quale il primo febbraio del 2018 erano state arrestate dalla squadra mobile 31 persone. In primo grado erano stati inflitti 83 anni e mezzo, ora ridotti a 67. Ieri è stato annunciato il dispositivo tra 90 giorni seguiranno le motivazioni.

Francesco Nania, ritenuto dagli inquirenti il nuovo capo della cosca partinicese, si è visto ridurre la pena di 3 anni e 4 mesi perché sono cadute le accuse di truffa e traffico di sostanza stupefacenti. La condanna per lui scende a 12 anni e 8 mesi e si conferma la più alta tra tutti gli imputati. Nania è considerato il braccio destro del presunto capo di questo sistema criminale, l’imprenditore di Partinico Ninì Bacchi, imputato nel processo ordinario. Assolti da tutte le accuse Devis Zangara, Alessandro Acqua, Marco e Vincenzo Corso e Antonio Mollisi.

Ecco le altre condanne: Benedetto Sgroi 11 anni e 7 mesi, Antonino Pizzo 12 anni e 4 mesi, Antonio Lo Baido 11 e 8 mesi, Orvieto Guagliardo 8 anni e un mese, Marco Cannatella e Giuseppe Alessandro Lo Bianco 1 anno e 10 mesi ciascuno, Davide Di Benedetto 1 anno.

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