Partinico, Forza Italia sconfessa il commissario Matteo Scavone e il coordinatore provinciale Luigi Vallone

Il gruppo storico di Forza Italia di Partinico scrive al leader regionale del partito Gianfranco Micciche’ per protestare contro la nomina del nuovo Commissario cittadino Matteo Scavone.

“Da tempo – si legge nella nota – manifestavamo l’esigenza di un intervento del coordinamento regionale per la costituzione ufficiale di una dirigenza locale necessaria per il rilancio del partito e per affrontare le tematiche urgenti ed indifferibili per la risoluzione dei tanti problemi che affliggono il Comune di Partinico. Appresa dalla stampa della nomina di Matteo Scavone, intendiamo dissociarci formalmente. Detta azione- prosegue la nota – si è resa necessaria a seguito dell’atteggiamento che ha avuto chi ha provveduto alla stessa nomina, noncurante delle necessità locali. La dignità politica all’interno di un gruppo postula che si garantisca il dialogo tra le persone, che si promuova la cultura del confronto. Non basta costruire un gruppo per sentirsi parte di esso, occorre instaurare e coltivare rapporti di reciprocità, che si prendano decisioni comuni, che si tenga conto delle considerazioni, delle critiche e delle istanze di tutti. E’ per questa ragione – si legge ancora nella nota – che la nomina non concordata con i rappresentanti del territorio che vivono quotidianamente la dimensione sociale del Paese, sistematicamente inascoltati, ci vede costretti a prendere le distanze dal Coordinatore provinciale di forza Italia, Luigi Vallone, e a intravvedere, ancora una volta, nel Coordinatore Regionale Gianfranco Miccichè, il nostro solo riferimento istituzionale, l’unica vera forza aggregatrice di tutti quei valori che ci hanno spinti ad aderire al movimento”.

Il gruppo storico di FI di Partinico auspica un incontro immediato con Gianfranco Miccichè utile a chiarire quanto accaduto e “prendere atto che Partinico ha già un gruppo dirigenziale capace di riorganizzare il partito, senza ingerenze esterne che fra l’altro non conoscono il territorio né le sue esigenze”.

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