Incendi, l’Arcivescovo di Monreale Mons.Pennisi tuona contro i piromani

“È una grave colpa della cattiveria umana bruciare un patrimonio naturalistico e pensare stupidamente di distruggere “la casa comune”, che Dio ci ha comandato di custodire e curare. Mentre condanno simili crimini, ribadisco che appiccare volontariamente un incendio, oltre che un delitto per la legge dell’uomo, è anche un grave peccato contro Dio e la sua creazione”.

Lo afferma l’Arcivescovo di Monreale Monsignor Michele Pennisi, intervenendo sugli incendi che negli ultimi giorni hanno devastato le aree boschive adiacenti anche ai territori di San Giuseppe Jato e Piana degli Albanesi.

“Gli incendi dolosi – prosegue l’alto prelato – provocano ingenti danni al patrimonio boschivo e faunistico e seri problemi non solo per la distruzione di tante strutture importanti per tutta la comunità e per le famiglie, mettono in pericolo il lavoro di tante persone che lavorano nel campo della forestazione per la salvaguardia dei boschi”.

Monsignor Pennisi esprime inoltre la propria solidarietà alle comunità e ai cittadini colpiti dagli sciagurati incendi che “puntualmente ogni anno si ripetono creando danni non quantificabili all’ambiente naturale e notevoli disagi agli abitanti di vari Comuni dei territori della nostra diocesi e delle diocesi siciliane. Ringrazio i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine le Amministrazioni Comunali , i volontari della Protezione Civile e i comuni cittadini che si sono adoperati per spegnere gli incendi e aiutare le persone che si sono trovate in pericolo.
Questi incendi non sono frutto di un destino avverso al quale sottomettersi con rassegnazione – aggiunge Mons. Pennisi – ma chiamano in causa a vari livelli la responsabilità diretta e indiretta dell’uomo. Bisogna che tutti a livello istituzionale e personale ci impegniamo per impedire che simili misfatti si ripetano attraverso un’opera di prevenzione e di educazione alla tutela dell’ambiente a servizio del bene comune.
La preparazione della 49a Settimana sociale dei cattolici italiani sul tema: “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro, tutto è connesso”, che si svolgerà a Taranto nel prossimo ottobre, deve puntare sul coinvolgimento delle Chiese locali e di tutte le aggregazioni laicali – conclude Mons. Michele Pennisi – per fare in modo che gli insegnamenti di papa Francesco nella Laudato sì’ e in Fratelli suscitino una responsabilità concreta nella custodia e nella cura del creato e nella realizzazione del progetto di una transizione ecologica che sia a servizio di uno sviluppo integrale dell’umanità”.

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