Isola delle Femmine, sequestrato parte di un lido: in 300 ballavano senza mascherina

In 300 ballavano senza mascherina al ritmo di una musica assordante  su una piattaforma di 100 metri quadri, ben oltre l’orario di chiusura dei locali previsto da un’ordinanza sindacale. La Polizia di Stato ha sequestrato parte di uno stabilimento balneare,   gestito da un palermitano ad Isola delle Femmine, disponendo la chiusura provvisoria dell’attività accessoria alla balneazione per 5 giorni. Il blitz è stato preceduto da una paziente attività di osservazione nel corso della quale i poliziotti hanno registrato che i gestori della piattaforma abbassassero il volume della musica ad ogni passaggio di altre pattuglie delle forze dell’ordine. Una volta fatta irruzione, gli agenti hanno inoltre accertato la mancanza di prodotti per l’igiene delle mani all’ingresso del locale e in prossimità dei servizi igienici, così come   nessuna adeguata informazione era disponibile sulle misure da adottare in relazione al contenimento della diffusione e contagio da Covid-19. L’ingresso era libero al pubblico senza pagamento ticket (e quindi dei relativi diritti Siae) e con consumazione facoltativa. Infine, il gestore non è stato in grado di esibire la necessaria licenza di pubblica sicurezza per l’organizzazione di spettacoli e serate danzanti. E’ stata sequestrata in via preventiva la pedana e l’intera area dello stabilimento utilizzata per ballare dove era allocata la strumentazione musicale professionale del Dj, contestando inoltre sia l’ esercizio di attività di pubblico spettacolo senza agibilità dei locali, sia l’organizzazione di una serata danzante abusiva nell’esercizio di attività imprenditoriale, disponendo quindi la chiusura provvisoria delle attività accessorie alla balneazione per 5 giorni. Infine, è stata applicata una ulteriore sanzione amministrativa connessa all’inosservanza dell’ordinanza emanata dal sindaco di Isola delle Femmine Orazio Nevoloso che prevede la chiusura degli esercizi pubblici entro l’una di notte. Ai controlli di polizia hanno collaborato i locali caschi bianchi e incaricati dell’ispettorato del lavoro, della Siae e dell’Asp.

 

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