Partinico-operazione Cogenesi: il ruolo del funzionario comunale infedele
La Cogesi avrebbe falsato i numeri dei mezzi che metteva realmente su strada con l’obiettivo di arrivare alla liquidazione ad esaurimento delle somme stanziate nel bando di gara attraverso un sistema di autocertificazioni. Secondo l’accusa, gli amministratori di diritto e di fatto della società, quindi i cugini Michele e Stefano Lo Greco, si sarebbero «sostituiti ai lavoratori ex Ato nella redazione dei documenti, attestando la presenza e l’utilizzo dei mezzi in misura superiore a quella reale. Il tutto grazie al rapporto privilegiato che era stato costruito con l’ingegnere Giuseppe Gallo, all’epoca responsabile dei Lavori pubblici e dei Servizi ambientali del comune di Partinico e ora accusato di abuso di ufficio. Nell’inchiesta Cogenesi che ieri ha portato a 5 ordinanze cautelari tra Partinico, San Cipirello e San Giuseppe Jato, spunta pure il nome della segretaria del funzionario indagato; entrambi si sarebbero spesi per evitare «per quanto possibile la risoluzione del rapporto contrattuale per ben sette mesi rispetto agli otto previsti» e «disposto il pagamento delle fatture emesse dalla società per importi superiori a quelli dovuti. In questo modo la Cogesi è riuscita ad ottenere il pagamento di buona parte dei circa 900 mila euro previsti quale corrispettivo massimo del servizio». Favoritismi finiti sotto la lente d’ingrandimento di carabinieri e fiamme gialle, grazie anche alle dichiarazioni messe a verbale alla polizia giudiziaria il 3 ottobre del 2018 dall’ex sindaco di Partinico Maurizio De Luca e alla relazione redatta dai vigili urbani che fece emergere pure la presenza di un subappalto con la Multi Eco Ambiente, mai comunicato all’ente locale, nonché la mancata iscrizione dei mezzi all’albo gestori ambientali. Alla risoluzione del contratto con la Cogesi si arrivò solo il 4 gennaio del 2019 e solo dopo continui scontri tra l’attuale segretario generale del Comune di Partinico Lucio Guarino e l’ingegnere Gallo, specie quando quest’ultimo tentava di giustificare le negligenze dell’impresa. Guarino arrivò a dettare testualmente al dipendente infedele, la diffida per la Cogesi. Dalle intercettazioni emerge pure che Gallo venne rimproverato da Lo Greco per non averlo avvisato dell’imminente risoluzione del contratto. Per il Gip, il funzionario comunale si è comportato «in modo consapevolmente omissivo nei confronti dei reiterati inadempimenti contrattuali della Cogesi in modo consapevolmente attivo e tempestivo allorché si è trattato di liquidare le fatture… e ha aspettato oltre due mesi prima di comunicare all’Anac l’avvenuta risoluzione del contratto con la Cogesi, consentendo nel frattempo alla società di partecipare ad altre gare».