Partinico, sacerdote tornato dalla Tanzania: esclusa variante sudafricana del covid

Esclusa la variante africana sul sacerdote della provincia di Palermo ricoverato al Covid Hospital di Partinico. A confermarlo il direttore della stessa struttura, Vincenzo Provenzano e, l’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza. “A tale conclusione – dice – sono giunti gli esperti del laboratorio regionale di riferimento dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia, che hanno ultimato, dopo alcuni giorni, i procedimenti di sequenziamento sulla ricerca del gene “S” nei campioni prelevati dal paziente affetto da infezione da Covid-19”.

 Il caso sospetto di variante sudafricana riguardava un parroco  recentemente rientrato da una missione umanitaria in Tanzania. Sin dall’inizio,  il prelato, insisteva sul fatto di avere contratto il coronavirus in famiglia, al suo rientro e non nello stato africano dove si era preventivamente sottoposto al tampone prima di tornare in Sicilia. Ma la  tempistica con cui si è verificato il contagio aveva messo in allarme i medici che, per scrupolo, lo hanno isolato ed eseguito tutti gli accertamenti del caso.  Il prete, infatti,  è rientrato dalla Tanzania il 30 gennaio. Il 31 dopo aver celebrato messa nella Chiesa di cui è ministro, è tornato nel paese di origine per trascorrere un paio di giorni insieme al padre che, il primo febbraio è risultato positivo al covid-19 così come un altro loro congiunto. A quel punto aveva fatto rientro nell’abitazione parrocchiale per mettersi in quarantena. Il 4 febbraio aveva cominciato ad avvertire i primi sintomi e, risultato a quel punto positivo al covid-19,  il 5 è stato ricoverato e messo in isolamento perché i suoi livelli di saturazione di ossigeno si erano notevolmente abbassati. Scattati i provvedimenti del caso, ieri è arrivata la buona notizia: non si è trattato  della variante sudafricana.   Il sacerdote è così stato trasferito in reparto dove sta ultimando le cure terapiche per negativizzarsi. Le sue condizioni si sono stabilizzate già da qualche giorno.  La saturazione dell’ossigeno è tornata nei limiti della normalità e, a breve potrebbe essere dimesso. Anche il padre del prete, qualche giorno dopo il suo ricovero, all’insorgenza dei sintomi, era stato isolato insieme al figlio e, fortunatamente, neanche le sue condizioni desterebbero particolare preoccupazioni. Sta reagendo alle cure e migliora progressivamente.

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