San Giuseppe Jato, disposto accesso ispettivo al comune; il sindaco Agostaro vuole dimettersi

Disposto l’accesso ispettivo al Comune di San Giuseppe Jato. Ed il sindaco Rosario Agostaro annuncia la volontà di dimettersi. “Chiamerò il presidente della Regione Musumeci e gli dirò di mandare un suo commissario”.

Il provvedimento è stato emesso ieri dal Prefetto di Palermo Giuseppe Forlani su delega del ministro dell’Interno. Già stamattina si è insediata al municipio la commissione formata dal viceprefetto aggiunto Fulvio Alagna, dal vicequestore Carlo Nicotri e dal capitano dei carabinieri Marco Busetto. Ad affiancarli, per fornire supporto e consulenza, c’è anche il capitano della Guardia di Finanza Andrea Mascia. L’obiettivo dell’accesso ispettivo verificare l’eventuale sussistenza di elementi concreti, univoci e rilevanti su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso. 

Stamane è iniziata l’acquisizione di documenti negli uffici della diverse aree: tecnica, finanziaria, sociale e polizia municipale. In particolare alcune ordinanze sindacali. “Sono amareggiato – dice a caldo Agostaro – ho scelto di non mettermi sotto qualche ombrello come qualcuno mi aveva consigliato, e non mi faccio mettere i piedi in faccia da nessuno. Ho già convocato i miei assessori e la mia maggioranza per comunicare la volontà di dimettermi. ”.

Il provvedimento è stato notificato stamane all’assessore Elina Rumore. Il sindaco era infatti impegnato in un incontro in assessorato regionale della Salute per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Mancava anche il vicesindaco Mimmo Spica che segue la vicenda rifiuti. “Il paese c’è un preoccupante focolaio di contagi – ricorda Agostaro -. Tra cui anche una dipendente del Comune”. 

La commissione ispettiva avrà a disposizione tre mesi, prorogabili di ulteriori tre, per accertare se ci sono state forme di condizionamento degli amministratori comunali jatini, tali da compromettere il buon andamento o l’imparzialità della macchina amministrativa. Per farlo passeranno al setaccio gare d’appalto, affidamenti, incarichi, concessioni edilizie e tributi. Al termine degli accertamenti la commissione presenterà le proprie conclusioni al prefetto. Che entro quarantacinque giorni, sentito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica integrato con la partecipazione del procuratore della Repubblica competente per territorio, invia al Ministro dell’interno una relazione nella quale si dà conto della eventuale sussistenza di “concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso”. Solo in questo caso è previsto lo scioglimento dell’amministrazione comunale.

di Leandro Salvia – valle Jato news

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