San Cipirello, Commissione Straordinaria ordina demolizione di 6 tombe abusive

Dovranno essere demolite le tombe abusive realizzate all’interno del cimitero comunale. Da ieri, infatti, sono partite le prime sei ordinanze firmate dai dirigenti dell’area tecnica Lavori pubblici del Comune. Altre ordinanze potrebbero seguire nei prossimi giorni. I procedimenti arrivano –infatti- a distanza di due anni dal sopralluogo dei tecnici che riscontrano la presenza di una trentina di opere prive di concessione edilizia. Tra il luglio del 2017 e il luglio del 2018 le sezioni storiche del cimitero furono oggetto di ripetuti interventi privati: oltre una trentina le tombe ristrutturate in fretta con opere in cemento armato. Eppure a San Cipirello non c’era carenza di posti: nella zona nuova c’erano una cinquantina di loculi vuoti a cui si aggiungevano altre 400 sepolture gentilizie. Sembra che le estumulazioni nel cimitero vecchio avvenissero invece con lo scopo di vendere e ristrutturare le sepolture: mille e 500 euro da versare al Comune; 500 euro a una ditta privata per l’estumulazione della salma e circa duemila euro per la ristrutturazione. Ad operare all’interno del camposanto era soprattutto un’impresa locale costituita poco prima: il 23 giugno del 2017. Esattamente dodici giorni dopo le elezioni comunali. Da allora, per un intero anno, gli impresari delle pompe funebri sembra abbiano costantemente presidiato l’ingresso e i viali del camposanto per procacciarsi clienti. Molti dei quali adesso però saranno costretti a ripristinare i luoghi entro 90 giorni per non incorrere in una sanzione da 3 mila euro. Il provvedimento di demolizione comporta anche la decadenza delle concessioni. Così, dove presenti, dovranno essere spostate le salme dei defunti.   La vicenda, finita anche all’attenzione di carabinieri e procura, è ampiamente citata nella relazione di scioglimento per infiltrazioni mafiose dell’ammi – nistrazione guidata dall’allora sindaco Vincenzo Geluso. Un intero capitolo della relazione firmata dall’allora prefetto Antonella De Miro è dedicato alla gestione del cimitero: le ditte e i mezzi che si aggiravano tra i loculi apparterebbero –infatti- a soggetti con frequentazioni mafiose. A guidare il Comune c’è adesso una Commissione straordinaria.

 

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