Partinico, gli ambientalisti tornano alla carica sugli “odori” della distilleria Bertolino

Si alimenta sempre di più il  dibattito attorno alla distilleria Bertolino di Partinico, dopo l’iniziativa dell’associazione ambientalista “San Cataldo”  di depositare una petizione per chiedere ai commissari prefettizi del Comune di effettuare stringenti controlli su scarichi ed emissioni dell’industria.  Iniziativa che aveva registrato anche la presa di posizione della stessa titolare della distilleria, Antonina Bertolino, che aveva bollato l’iniziativa come “ridicola ed inutile” in quanto, come da lei stessa sottolineato “l’attività è monitorata 24 ore su 24 dall’ente locale tramite un particolare macchinario, il Toc, che registra in continuo gli scarichi”. Adesso gli ambientalisti  sono tornati alla carica con una lettera aperta in cui  chiedono che vengano resi noti pubblicamente i dati registrati dal Toc. Nella stessa, viene evidenziato di “non trovare nulla di  ridicolo  nell’essere ammorbati quotidianamente dal fetore proveniente dalla Distilleria Bertolino, o dall’essere avvolti da una cappa di fumo nauseante, così come non troviamo sia ridicolo che i cittadini chiedano alle autorità preposte i controlli dovuti per tutelare la salute pubblica nel totale rispetto delle regole”.  I primi firmatari del documento, Gaetano Costanzo e Francesco Loria, ritengono necessario che,   i Commissari Straordinari “facciano le opportune verifiche  sul TOC, per accertare che:

1.      che negli anni siano state effettuate in maniera corretta le registrazioni e l’archiviazione dei dati da parte degli uffici del Comune di Partinico di chi si chiede la pubblicazione dei dati rilevati;

2.      che l’andamento dei dati rilevati sia sempre stato conforme ai parametri dettati dalla legge;

3.      che la puzza nauseabonda che infesta giornalmente la città di Partinico sia compatibile con una eventuale regolarità dei parametri “.

In merito alle procedure della copertura delle vinacce che, secondo la titolare dell’azienda non può essere fatta con le operazioni di lavorazione in corso, gli ambientalisti insistono che c’è “ la necessità di ricoprire quelle accatastate nel piazzale poiché a seguito dell’azione di fattori climatici, potrebbero subire processi di modificazione degradativi della sostanza organica contenuta, che riteniamo possano essere responsabili non solo del cattivo odore che si spande sulla città, ma anche della formazione di percolato”. Infine, nel documento gli ambientalisti scrivono di essere coscienti che il momento storico che sta vivendo la nostra comunità è straordinario. “Forse mai come oggi lo “Stato” ha la possibilità di restituire alla nostra comunità quella dignità che è stata calpestata da amministrazioni indegne che hanno soltanto saputo depredare e devastare il nostro territorio. Ecco perché lasciamo ai Commissari Straordinari del Comune di Partinico, i quali sono rivestiti di tutti i poteri necessari a farlo, il controllo del rispetto delle regole e a loro affidiamo la tutela della salute pubblica della nostra comunità“.

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