Carini, processione penitenziale per invocare la pioggia e vincere la siccità

“Signuruzzu chiuviti chiuviti, ca li campagni su morti ra siti, facitinni veniri una buona, senza lampi e senza truona”. Recitavano cosi i cristiani, anticamente in Sicilia, per invocare la pioggia e chiedere a Dio di correre in aiuto agli agricoltori che, per via della siccità, rischiavano di compromettere le colture e gli attesi frutti di stagione. Una tradizione che a Carini è stata rinnovata ieri sera, su iniziativa dell’Arciprete Don Giacomo Sgroi che, ha organizzato una processione penitenziale, dopo la Santa messa celebrata alla Chiesa degli Agonizzanti. Un lungo corteo in preghiera ha così raggiunto la Chiesa Madre per inginocchiarsi davanti i piedi del Santissimo Crocifisso, protettore di Carini. Una processione che si ripeterà stasera, ma stavolta dalla chiesa del Carmine, subito dopo la celebrazione eucaristica delle 18,30. Purtroppo in Sicilia ormai non piove ormai da quasi due mesi ed è allarme siccità, così come denunciato dal sindacato Coldiretti che, qualche giorno fa, ha sollevato i problemi che stanno riscontrando gli agricoltori.  «La terra è arsa, spaccata – si legge in un comunicato – e i seminativi sono fermi. Il grano non cresce così come le colture per l’alimentazione degli animali. La durezza del terreno, per chi ha seminato tardi, impedisce persino la germinazione del seme». “O Dio, dal quale tutte le creature ricevono energia, esistenza e vita, dona alla terra assetata il refrigerio della pioggia: perché l’umanità, sicura del suo pane, possa ricercare con fiducia i beni dello spirito” è la preghiera che i fedeli, hanno recitato ieri sera a Carini nel corso della Processione e che invocheranno nuovamente stasera.

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