Operazione Old Waste, dettagli sulle imprese e gli indagati coinvolti tra Carini, Capaci e Cinisi

Emergono un’ottantina di nomi nell’ordinanza firmata ieri dal Gip Roberto Riggio nell’ambito dell’operazione Old Waste, l’inchiesta coordinata dal pm Andrea Fusco, che ha fatto luce su un giro di affari illecito sullo smaltimento dei materiali ferrosi tra Carini, Capaci e il capoluogo siciliano  dove si trovano le aziende finite nel mirino delle fiamme gialle e che ha visto finire 2 imprenditori agli arresti domiciliari, mentre altre 13 persone sono state asottoposte a diverse misure cautelari. 146 gli indagati in tutto, accusati a vario titolo,  dal traffico illecito di rifiuti all’emissione di fatture false sino all’occultamento di documentazione contabile. Nell’elenco figurano diversi nomi, tra cui quelli di Franco Palazzolo, 57 anni di Cinisi e dei carinesi  Paolo Anselmo di 41 anni, Alessandro Conti di  26 anni,  Antonella Piorello di 32 anni, Gaetano Anthony Gallina di 34 anni, Filippo Lo Piccolo di 26 anni, Vincenzo Lo Piccolo di 45 anni e Gaetano Marino di 64 anni. A tutti vengono contestati reati di natura ambientale e tributaria. Lo stesso Giudice per le indagini preliminari, però, come scrive oggi il giornale di Sicilia,   ha rigettato la richiesta di sequestro preventivo per circa tre milioni di euro nei confronti di tre aziende: la «Nuova recicling metalli», la «Fondi metal» e la «Trinacria Metalli». L’inchiesta ruota attorno ad un giro di fatture false   nel   business dello smaltimento dei metalli e del ferro vecchio. La scoperta è stata fatta dagli investigatori del nucleo di polizia economico-finanziaria e del nucleo speciale di polizia valutaria. Le fiamme gialle hanno ricostruito un complesso meccanismo finalizzato alla gestione di rifiuti metallici al di fuori del circuito legale che, hanno fatto emergere la presenza di evasori totali, la maggior parte piccoli imprenditori titolari di ditte individuali prive di autorizzazione ambientale che, tra il 2014 e il 2017, avrebbero movimentato illegalmente circa 3 milioni e mezzo di euro. Le piccole imprese emettevano fatture false da consegnare a   6 società specializzate nella raccolta e trattamento dei rifiuti, con sede a Palermo, Carini e Capaci.  Ai domiciliari sono finiti Vincenzo e Baldassare Marino di 64 e 67 anni, titolari della «Fondi metal», mentre ad Antonino e Giovanni Visconti della «Nuova recicling metalli» è stata applicata la misura interdittiva di esercitare uffici direttivi in imprese o società e l’obbligo di dimora per la durata di un anno. Stesso provvedimento per Gaetano Marino della «Trinacria metalli», Francesco e Domenico Monti dell’omonima azienda di Carini, Rosario Marino, amministratore della «Mps srl». La misura dell’obbligo di dimora e di presentazione negli uffici della polizia giudiziaria è scattata per Francesco Paolo Castelli, Vincenzo Lo Piccolo, Luigi Luciotto, Alfonso Vela e Paolo D’Anna. A Fabio e Riccardo Greco, infine, è stata applicato l’obbligo di presentazione alle forze dell’ordine per tre volte a settimana.

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