Banda spaccaossa, chiesti 45 rinvii a giudizio: anche per il partinicese Benedetto Mattina

 La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio per 45 persone rimaste coinvolte sulla maxitruffa alle compagnie assicurative messa in atto con finti incidenti stradali e gente disposta a farsi rompere gli arti per simulare le ferite ed incassare i premi. Come scrive oggi il giornale di Sicilia, si tratta degli indagati implicati nelle inchieste «Tantalo» e «Tantalo bis». Tra questi figura anche il 40enne partinicese Benedetto Mattina. L’udienza preliminare sarà fissata a giorni dal Gup.  Con l’operazione «Tantalo»,   l’8 agosto del 2018 vennero fermate 12 persone, gli altri imputati sono stati invece arrestati il 15 aprile dell’anno scorso, nel secondo troncone. L’inchiesta  del procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dei sostituti Daniele Sansone ed Alfredo Gagliardi,  partì a seguito di un incidente stradale avvenuto il 9 gennaio del 2017, in cui perse la vita il tunisino Yacoub Hadri. Una perizia stabilì che le lesioni riportate dalla vittima non erano compatibili con la dinamica del sinistro. L’episodio portà alla luce il sistema utilizzato dalla banda degli spaccaossa che, sarebbe stata solita stordire con droghe e anestetici,  persone disposte a simulare incidenti per specularvi. Tre degli arrestati nella prima operazione decisero di collaborare  con la giustizia fornendo le basi per il prosieguo dell’inchiesta e facendo arrestare anche persone insospettabili come il perito Mario Fenech e l’avvocato Graziano D’Agostino che si sarebbero occupati di portare a termine le pratiche assicurative. Una  sessantina i finti incidenti contestati, dal 2015 al  2018, con  truffe dal valore complessivo di almeno 12 milioni di lire.     

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