Villagrazia di Carini, presepe multirazziale a scuola, tra migranti e vittime di stupro (Video)

Un tronco  recuperato in mare, al posto della capanna. Un congolese e una peruviana al posto di Giuseppe, Maria e del bambinello. Un mare in tempesta, il deserto, il verde della pianura europea.  E’ il presepe realizzato dagli alunni di quinta classe elementare del plesso Vanni Pucci dell’istituto Comprensivo Renato Guttuso di Villagrazia di Carini diretto da Valeria La Paglia.  Un allestimento che certo non passa inosservato e che raggiunge bene lo scopo di attrarre attenzione. Non ci sono Gesù né il bue né l’asinello, ma migranti, vecchi abbandonati, donne violentate, bambini soli, affamati, assetati, senza fissa dimora e simboli. L’idea è partita dagli stessi alunni   che hanno deciso di realizzare il presepe non in maniera convenzionale, ma quasi provocatoria per attirare l’attenzione degli altri coetanei, dei docenti, dei genitori ed invitarli ad una riflessione, così come spiega il loro insegnante Antonio Fundarò.

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