Gestione abusiva dei rifiuti, chiesto processo per 57 indagati tra cui partinicesi, carinesi ed alcamesi

Chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di 57 indagati accusati a vario titolo di gestione abusiva di ingenti quantitativi di rifiuti anche speciali, distruzione e deturpamento di bellezze naturali, incendio a rifiuti anche pericolosi, modifiche abusive del territorio e falsità ideologica in concorso. Tra questi 20 partinicesi,12 alcamesi, 2 carinesi e una corleonese, tutti rimasti coinvolti nell’inchiesta avviata  dal Commissariato di Polizia di Partinico e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. Un’indagine lunga e complessa, come scrive oggi il Giornale di Sicilia,  avviata nell’ottobre del 2014 e focalizzata sull’attività di due discariche   avviate legalmente, ma poi trasformatesi in abusive, allo scopo di trarre ingiusti profitti. Si tratta degli impianti delle contrade Parrini e Bosco Falconeria di Partinico, gestiti dai fratelli Giuseppe Agatone Vaniglia, 63 anni e Giuseppe Vaniglia di 31 anni. Loro sono i principali indagati della maxi inchiesta sullo smaltimento abusivo dei rifiuti. “In particolare – scrive il Gip – entrambi, avrebbero ricevuto nei propri impianti, gestiti abusivamente, ingenti quantitativi di rifiuti anche speciali e sfabbricidi in assenza delle dovute concessioni. In contrada Parrini avrebbero distrutto o comunque alterato, con opere di modifica,  le bellezze naturali di un’area sottoposta a vincolo paesaggistico ed ambientale e, avrebbero attestato falsamente nei formulari di identificazione del trasporto dei rifiuti il conferimento. Moltissimi dei conferimenti non sarebbero mai avvenuti allo scopo di trarre ingiusti profitti. Gli investigatori dalle riprese video hanno visto arrivare camion vuoti che ripartivano poco dopo.   Giuseppe Agatone Vaniglia è accusato anche di “avere appiccato il fuoco a rifiuti  pericolosi all’interno dell’area di contrada Parrini  con l’aggravante di avere commesso il fatto in territorio interessato, nei cinque anni antecedenti, da dichiarazione di stato di emergenza nel settore rifiuti”. Da alcuni giorni sono in corso le notifiche di chiusura delle indagini e l’Ufficio del gip del tribunale di Palermo ha fissato per il prossimo nove ottobre l’udienza in camera di consiglio per esaminare la richiesta di rinvio a giudizio, sollecitata dal Pubblico ministero.   Avviati anche gli accertamenti delle Camere di Commercio e Trapani e una delle conseguenze potrebbe essere la revoca delle licenze. Glia altri partinicesi indagati sono Gaetana Garifo, Margherita Landa, Caterina Grimaudo, Giuseppe Di Trapani, Francesco Paolo Zerillo, Francesca Giorlando, Liliana Frisella, Gaetano Randazzo, Ludovico Goriziano, Salvatore Petruso, Giovanni Lo Monaco, Riccardo Giasguiamo, Benedetto Petruso, Giuseppe Scalici, Rosario Ferro, Epifanio Alsazia, Antonio Salvaggio e Salvatore Reale. A Carini gli indagati sono Giuseppe Ventimiglia e Attilio Leone; a Corleone Gina Lena. Gli alcamesi per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio sono invece:  Vincenzo Parisi, Vito Battaglia, Baldassare Maltese, Nicolò Mario Emiliano, Damiano Coraci, Francesco Gebbia, Vincenzo Paglino, Maurizio Laudani, Rosario Montalbano, Paolo Stellino, Gaspare Adamo e Andrea Amato.  

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