Montelepre, l’opposizione attraverso i propri “canali” cerca di risolvere alcune problematiche

Lo stato dell’arte dell’iter per la realizzazione dei  lavori che necessitano le Strade provinciali 40, 1 e 1 bis e, l’annoso problema della Torre Ventimiglia, sono stati al centro di alcuni incontri, richiesti ed ottenuti dal gruppo consiliare Montelepre Diventerà Bellissima, al fine di conseguire  la risoluzione di alcune questioni tra le più spinose che riguardano il comune di appartenenza. Il  capogruppo, Salvatore Pisciotta, accompagnato dal responsabile Enti Locali del Movimento Diventerà Bellissima, Luca Tantino, ha fatto prima visita a Palazzo Jung,  sede della ex Provincia di Palermo per conferire con l’ingegnere Pampalone in merito allo stato dei lavori su Sp1, Sp40 ed Sp1 bis.” L’incontro – dice – è stato molto proficuo e nello specifico il funzionario ha confermato come,  seppur sia ancora tutto racchiuso nella fase progettuale, l’iter vada  avanti spedito e ciò consentirà, tra qualche mese, di passare alla fase esecutiva. È notorio . prosegue Pisciotta – come siano strategiche per la viabilità queste strade provinciali e proprio per questo motivo l’interesse del gruppo consiliare non è mai venuto meno in questi anni. Recentemente, peraltro, le colleghe  d’aula  Simona Di Noto e Maria Cannavò,  erano state ricevute all’Assessorato Regionale Trasporti dall’ingegnere Bellomo,  proprio per approfondire la vicenda delle strade provinciali che collegano Montelepre con il capoluogo e i comuni limitrofi”. Presso  la sede dell’Assessorato regionale ai Beni culturali, invece, Salvo Pisciotta ha incontrato il segretario particolare dell’assessore, Carmelo Briguglio, per confrontarsi sull’atavico problema della Torre Ventimiglia. “Insieme alla dottoressa Buccellato, esperta in Europrogettazione, che conosceva approfonditamente il caso della Torre Ventimiglia – afferma ancora il consigliere comunale di Montelepre – si è pervenuti all’ipotesi di inserire il progetto di questo monumento storico,  all’interno della riprogettazione dei fondi residui del Patto per il Sud. Seppur questa sia una soluzione di non breve periodo, in questa fase è l’unica certa, la sola che può dare concretezza di risoluzione per permettere ai monteleprini di usufruire pienamente in futuro di un monumento cittadino di pregio ed alto valore storico, la cui riqualificazione,  secondo lo schema suggeritoci  – conclude Pisciotta – non graverebbe sulle tasche dei cittadini”.

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