Partinico, il comitato Poma protesta. “L’acqua si perde per strada”

La diga Jato è alla massima capienza ma i campi sono a secco. Adesso è a rischio anche il raccolto estivo. Sos che arriva dal Comitato invaso Poma che si è riunito in questi giorni per denunciare la situazione di stallo che riguarda le infrastrutture al servizio dell’erogazione idrica per l’agricoltura, dalla diga di Partinico. Con l’estate oramai alle porte l’acqua è stata erogata con il contagocce per via delle numerose false presenti lungo le condotte. È stato garantito un quantitativo di circa 300 litri al secondo per il lotto, insufficiente a coprire tutta la zona servita e altri 200 litri per il terzo a gravità, mentre per il lotto sollevato dovrebbero aprirsi i rubinetti la prossima settimana. Cosi come scrive il “Giornale di Sicilia” nonostante le piogge, che comunque hanno attenuato le sofferenze delle coltivazioni, si parla già di primi pesanti danni per le campagne che dovrebbero essere servite da questo bacino idrico, circa 7 mila ettari tra Partinico, Balestrate, Trappeto, Borgetto, e Terrasini. I primi effetti negativi si sono abbattuti su “primaticci”, vale a dire frutta e ortaggi che maturano prima della stagione normale o prima di altre varietà della stessa specie:per esempio pesche, raccolte prima della completa maturazione. “Resta grave- scrive in una nota il comitato- la situazione del servizio in relazione ai risolutivi mancati interventi di risanamento della rete, seppur pressantemente e costantemente richiesti in tempi utili, e più specificatamente nel II e III lotto sollevato” . Lo stesso organismo denuncia poi l’assenza di risposte da parte del Consorzio di Bonifica Palermo 2, ente che gestisce l’erogazione per uso irriguo delle acque dell’invaso partinicese, nonostante ripetuti solleciti e parla di “sottovalutazione dei suoi scopi istituzionali”. Con un’apposita nota sempre il Comitato ha informato della grave situazione i sindaci e l’assessore regionale all’Agricoltura. Oggi la diga contiene all’incirca 60 milioni di metri cubi, quindi è quasi alla sua massima capienza, ma almeno un 50% di territorio coltivato non è comunque servito,a causa delle falle nelle condotte. L’emergenza condotte è sotto osservazione del governo regionale: “ È stato convocato il tavolo tecnico per il prossimo 23 maggio- assicura Rosi Pennino, componente dello staff dell’assessorato regionale all’Agricoltura- proprio per affrontare la condizione infrastrutturale della rete. In dirittura d’arrivo progetti e interventi importanti per questo comprensorio. Il livello di attenzione è alto da parte del governo regionale e di questo assessorato”.

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