Reflui Cinisi-Terrasini, no degli ambientalisti sul convogliamento al depuratore consortile

Anche un cartello di associazioni ambientaliste scende in campo per contrastare il progetto in atto di realizzazione del convogliamento dei reflui dei comuni di Cinisi e Terrasini al depuratore consortile a Carini. L’associazione per la difesa del mare e del territorio di Isola e Capaci, il circolo di Legambiente Naturalmente Sicilia di Isola delle Femmine, Legambiente Sicilia, Italia Nostra Palermo e Amici della Costa Onlus hanno rappresentato le proprie perplessità al Direttore Generale della Commissione Ambiente della Comunità europea Daniel Calleja Cresopo, al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa, al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, al Commissario Unico per l’emergenza depurazione in Sicilia Enrico Rolle e all’assessore regionale acqua e rifiuti Alberto Pierobon. Nella nota, i firmatari, evidenziano la necessità di pervenire in tempi rapidi ad una soluzione condivisibile sia in termini normativi che di sostenibilità ambientale in contrasto all’ipotesi progettuale del Commissario Straordinario Enrico Rolle, di canalizzare i liquami dei comuni di Cinisi e Terrasini, nell’impianto di contrada Ciachea che – si legge nella nota – costituirebbe una minaccia all’ecosistema del golfo di Carini, alla salute degli abitanti del territorio e dei fruitori della costa e del suo mare che e all’economia della zona fortemente basata sul turismo balneare e sulla pesca. Il progetto di Rolle, secondo gli ambientalisti, provocherebbe l’incremento dell’immissione in mare di acque dolci provenienti dai territori di Cinisi e Terrasini che, oltre a violare il piano di tutela delle acque dell’assetto idrogeologico, comprometterebbe pesantemente l’equilibrio dell’eco-sistema marino. Da qui la proposta che venga presa in considerazione quale valida ipotesi progettuale alternativa peri paesi di Cinisi e Terrasini e in genere per i molti comuni del Golfo di Castellammare, tra i quali quelli di Alcamo e Partinico, la soluzione già adottata dallo stesso Rolle per il comune di Benevento, ovvero più impianti in grado di assicurare un’equa distribuzione dell’impatto antropico sul territorio e sul mare del golfo di Castellammare, non lesiva delle capacità auto depurative e degli equilibri dell’ecosistema marino. Richiamando, inoltre, le diverse direttive europee in materia, chiedono che si ponga mano con urgenza alla progettazione ed attuazione di opportune misure di compensazione atte alla salvaguardia delle specie prioritarie presenti nei golfi di Carini e di Castellammare del Golfo, da Habitat 2.000. Chiedono pure il coinvolgimento di tutte le autorità competenti affinchè vengano predisposte le reti di canalizzazione delle acque depurate verso le aree agricole e quelle attrezzate a verde pubblico nel territorio di pertinenza del depuratore, verso cave ed invasi già presenti con la creazione di laghi artificiali per salvaguardare il patrimonio naturalistico e rimpinguare le falde idriche. Infine gli ambientalisti per la soluzione delle problematiche connesse alle mancate reti duali per acque piovane che si pianifichino interventi urgenti come serbatoi di invaso, vasche di laminazione, casse di espansione, scaricatori, scolmatori, di diversivi dettati da diversi decreti ministeriali.

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