Partinico, l’imprenditore Toia imputato per maltrattamenti in famiglia depone in aula

Alla sbarra per maltrattamenti in famiglia, lesioni e furti ai danni dei familiari, il partinicese Giuseppe Toia, che fu titolare dell’Isolato di Isola delle Femmine, chiusa nel 2013 per gli effetti della crisi, ha deposto al processo, raccontando il suo calvario per la dipendenza della cocaina. Così come scrive oggi il Giornale di Sicilia, Toia ha ammesso in aula che spendeva circa 600 euro al giorno per rifornirsi di droga, ma anche che aveva i soldi per farlo. “Ho incassato un risarcimento da 250 mila euro, ho venduto una mia proprietà nel 2017, per 850 mila euro. Disponibilità mie personali”. Il risarcimento a cui Toia fa riferimento, riguarda il tentato omicidio subito da Salvatore Vetrano che, accecato dalla gelosia per la sua frequentazione con la sua ex ragazza, il 17 maggio gli sparò contro. Giuseppe Toia si trova attualmente agli arresti domiciliari dopo essere finito in carcere per rapina. Alla fine di luglio dello scorso anno aveva assaltato una farmacia a Capaci riuscendo a portare via 350 euro. Scarcerato, però aveva violato il divieto di avvicinamento a casa della madre e della sorella, legato al processo in corso. Il suo legale, l’avvocato Vittorio Giralucci, in aula ha cercato di far emergere l’aspetto umano della vicenda, la dipendenza dalla droga ma anche i tentativi dell’imputato di aiutare la sorella, che avrebbe una relazione con un uomo di Partinico al centro di indagini per mafia. E la stessa donna, ieri in aula come persona offesa, inoltrò denuncia contro il fratello per cercare di aiutarlo e per farlo disintossicare. Lo stesso Toia in aula ha riferito che il consumo di droga lo facesse sovreccitare e che per questo motivo evitava di andare in banca poiché non gli piaceva farsi vedere così. Secondo l’accusa, per i propri fabbisogni, Toia era solito dare oggetti in pegno, prendere soldi e cose altrui maltrattando i familiari per ottenerli. Ma l’imputato smentisce, dicendo di non avere ancora incassato gli 850 mila euro dell’immobile da venduto perché non ne avrebbe avuto bisogno.

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