Torretta, sciopero precari Asu, servizi comunali al collasso (Video)

Sono 24, i lavoratori A.S.U. del Comune di Torretta che, da ieri, incrociano le braccia, così come tutti gli altri colleghi 5-000 siciliani impegnati in ogni sorta di ente pubblico che, hanno aderito allo sciopero generale proclamato, in segno di protesta, contro la loro esclusione dai percorsi di stabilizzazione avviati in questi mesi dallo Stato e dalla Regione per altre tipologie di precari in servizio nei comuni. La loro astensione dal lavoro sta creando ampi disservizi agli utenti. Il sit-in proseguirà fino a domani. Così come in tutto il resto della Sicilia, gli Asu di Torretta, rivendicano la loro stabilizzazione dopo oltre 20 anni di lavoro precario. I loro disperati appelli sono rivolti, in modo particolare, al Governo Regionale, finora dimostratosi del tutto insensibile, malgrado numerose sollecitazioni. Il Sindaco di Torretta, Salvo Gambino, ha annunciato di aver chiesto al governo regionale, insieme ad altri sindaci siciliani, un intervento immediato in ordine alle problematiche inerenti la stabilizzazione dei soggetti utilizzati in Attività Socialmente Utili. Lo stesso ha sottolineato come gli stessi lavoratori, a fronte dei sempre più rigorosi “paletti giuridici” in materia di limitazioni assunzionali nella pubblica amministrazione, hanno progressivamente colmato la crescente carenza di personale all’interno degli enti pubblici al fine di continuare a garantire l’efficienza dei servizi all’interno della macchina amministrativa. Recentemente il legislatore regionale, al fine di agevolare il percorso di stabilizzazione della suddetta platea di lavoratori è intervenuto introducendo all’art. 11 della L.R. 9 Maggio 2017, 8 misure volte a favorire la loro stabilizzazione, ma di fatto i relativi provvedimenti non risultano essere stati messi in atto. “In questo clima appare inderogabile – ha sottolineato la lavoratrice Luisa Mignano – un intervento concreto e risolutivo delle istituzioni regionali e nazionali, al fine di garantire una stabile occupazione ed una dignità lavorativa ad una platea di lavoratori che, a fronte di un mera misura assistenziale, è chiamata giornalmente a garantire servizi essenziali alla collettività.

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