In manette spacciatore di cocaina, hashish e canapa indiana

Un pregiudicato di Castellammare del Golfo è finito in manette con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta del 36enne Ambrogio Longo. L’uomo, oltre ad essere stato notato spesso, dai carabinieri della locale stazione, intento ad oziare nei pressi di una panchina ubicata ai “quattro canti” della cittadina costiera, è stato visto in più occasioni, avvicinarsi ad una vecchia costruzione lì vicina, in corrispondenza di una fessura del muro. I movimenti dell’uomo hanno indotto i militari a monitorare scrupolosamente i luoghi posti in prossimità dell’edificio che insiste sulla centralissima via Speranza. Per giorni e giorni hanno pedinato Longo e, durante l’ultimo dei servizi di osservazione, hanno visto che lo stesso, da quella crepa muraria, ha prelevato un involucro, per poi spostarsi di una ventina di metri, in corrispondenza di un contatore dell’acqua in cui avrebbe riposto il pacchetto all’interno. Longo ha poi raggiunto a piedi Corso Garibaldi, dove ha incontrato un individuo già segnalato quale assuntore di sostanze stupefacenti. A quel punto, ipotizzando un avvenuto scambio di droga, i carabinieri sono usciti allo scoperto, fermando ed identificando le due persone e perquisendo il vano destinato ad alloggio del contatore dell’acqua e la fessura dell’abitazione diroccata che, Longo, utilizzava abitualmente come deposito momentaneo della “roba”. Ambrogio Longo è stato trovato in possesso solo di una ingente somma di danaro e, all’interno del contatore idrico sono state rinvenute 13 dosi di cocaina, 2 di hashish e una di marijuana, già confezionate e pronte per essere cedute ai numerosi giovani della movida castellammarese. È apparso dunque evidente che l’involucro contenente la variegata sostanza stupefacente, originariamente conservato nella crepa dell’abitazione di via Speranza, era stato poco prima spostato da Longo nel contatore, dato che la successiva perquisizione della struttura muraria non ha consentito il rinvenimento di altra droga. Le particolari modalità di occultamento utilizzate da Longo per custodire la sostanza stupefacente, secondo i carabinieri erano state studiate dallo spacciatore per eludere i controlli delle Forze dell’ordine ed assicurarsi, nel contempo, la disponibilità immediata della droga in prossimità della zona interessata dalle cessioni senza che, qualora lo stupefacente posto nel vano contatore fosse stato scoperto, si potesse agevolmente risalire al proprietario. In considerazione del quadro probatorio emerso a suo carico, Ambrogio Longo è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

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