Castellammare del Golfo “Operazione Palude”: resta ai domiciliari il dirigente comunale Cusumano

Arrestato nell’ambito dell’operazione delle fiamme gialle di Alcamo “Palude”, resta ai domiciliari il dirigente del Comune di Castellammare del Golfo Simone Cusumano, 63 anni. Il gip, Caterina Brignone, ha confermato la misura della custodia cautelare respingendo quindi l’istanza di eliminazione della misura cautelare per il burocrate. Cusumano ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari respingendo tutte le accuse che sono state formulate nei suoi confronti. Nonostante ciò per la Brignone “le informazioni rese non scalfiscono il quadro accusatorio”. Ai domiciliari anche Giuseppe Pirrello, 59 anni alcamese, capo del Genio civile di Trapani che, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo legale, l’avvocato Baldassare Lauria, non ha presentato alcuna istanza per l’eliminazione della misura cautelare nei suoi confronti facendo ricorso direttamente al tribunale del Riesame. Entrambi, seppur in due distinte operazioni, sono finiti nell’indagine che ha portato anche all’arresto di altri due imprenditori castellammaresi, Antonio Caleca, 81 anni, e il figlio Antonino Severino di 47 anni, e all’iscrizione nel registro degli indagati di altre 26 persone tra cui spicca il nome dell’assessore regionale Mimmo Turano. Pirrello e Cusumano, secondo la Procura, avrebbero sfruttato la loro posizione all’interno dei rispettivi uffici pubblici per agevolare alcuni imprenditori in cambio di favori abbastanza sostanziosi. Le accuse a vario titolo sono corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falso materiale ed ideologico commesso da pubblici ufficiali in atti pubblici e violazioni alla normativa in materia di appalti pubblici. Tutto comunque è partito da Pirrello, su cui inizialmente si sono concentrate le indagini e tra una conversazione e l’altra è finito anche Cusumano, da tempo immemorabile a capo degli uffici dei Lavori pubblici al municipio castellammarese. Pirrello, secondo l’accusa, avrebbe agevolato le pratiche che finivano al Genio civile e che passavano attraverso l’ufficio privato del figlio, con studio di geometra ad Alcamo. Dalle intercettazioni è uscito anche il nome di Simone Cusumano e da un focus dei finanzieri è emerso che avrebbe sistematicamente agevolato due noti imprenditori titolari di altrettante società di costruzione, di estrazione di pietre e di coltivazione, attraverso l’assegnazione di appalti pubblici e l’affidamento diretto di lavori pubblici in somma urgenza, in violazione della normativa in materia di Codice degli Appalti e dei Lavori Pubblici. In cambio, sostengono gli inquirenti, al dirigente castellammarese e alla moglie sarebbe stata concessa gratuitamente una porzione di terreno di proprietà di una delle due società riconducibili a questi imprenditori per consentirvi l’installazione di due campi eolici per la produzione di energia elettrica.

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