Carini, appello degli operai ex Keller: “non dimenticatevi di 160 famiglie”

“Da troppi anni i circa 160 dipendenti ex Keller di Carini vivono nell’incertezza per via dei tanti progetti sfumati, e da più di sette mesi non percepiscono nemmeno la mobilità. La Regione si impegni per tutelare questi lavoratori rilanciando il settore del materiale rotabile, finora abbiamo assistito solo ad incontri senza soluzioni certe”.
A lanciare l’appello sono i sindacati. “Viviamo nell’angoscia di un futuro assolutamente indefinito e incerto – spiegano– partecipiamo a tanti incontri ma ancora non c’è nessun piano di reindustrializzazione e per questo non si possono nemmeno chiedere gli ammortizzatori sociali”.
Per gli ex operai da tempo si prospetta l’ipotesi di realizzare vagoni ferroviari, un accordo del 2015 aveva stabilito il passaggio a Trenitalia e Rfi di 105 lavoratori. Diversi incontri si terranno nelle prossime settimane, martedì a Roma fra il presidente della Regione Musumeci e il presidente di Trenitalia, mentre il 13 giugno a Palermo arriverà l’amministratore delegato di Rfi.
“Siamo pronti a scendere in piazza se non ci saranno risposte, nemmeno dopo questi incontri. Dopo la firma del contratto di servizio con Ferrovie della scorsa settimana, la Regione dovrà acquistare più di 40 nuovi treni Alstom, si pensi a una soluzione che preveda l’inserimento degli ex Keller” spiegano ancora.
“Il governo regionale deve prendere posizioni certe e ferme nei confronti di Trenitalia e Rfi, altrimenti la vertenza non potrà essere risolta. Faccia rispettare l’accordo del 2015 secondo il quale, in particolare, Trenitalia doveva assumere 39 operai, ne ha richiamati solo 24, si proceda intanto con gli altri 15. All’interno del gruppo inoltre, manca il personale in diversi settori, si potrebbero dare riposte occupazionali e a tutti i lavoratori in attesa”.
“A rischio – concludono – oltre al futuro di 160 famiglie, anche quello di una intera area industriale, quella di Carini, fondamentale per il tessuto economico del palermitano, e del settore del materiale rotabile siciliano. Si riparta dal recupero della zona attraverso il riutilizzo delle aree cercando nuovi imprenditori interessati a investire. Così si potrebbero dare risposte agli operai in attesa e a un intero territorio colpito dalla crisi”.

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