Operazione Freezer, 4 condanne e un’assoluzione nel processo col rito abbreviato

Quattro condanne e un’assoluzione nell’ambito dell’operazione antimafia “Freezer” che, il 20 febbraio dello scorso anno, ha fatto luce su una serie di estorsioni perpetrate nei confronti di imprenditori di Alcamo e Castellammare del Golfo. 6 anni e 4 mesi di reclusione sono stati inflitti dal Gup Filippo Lo Presti ad Ignazio Melodia, detto “u dutturi”, 6 anni ad Antonino Stella, 4 anni ed 8 mesi ciascuno a Filippo Cracchiolo e Giuseppe Di Giovanni. Assolto invece Salvatore Giacalone. Tutti sono stati processati con il rito abbreviato e tutti hanno preannunciato ricorso in appello. Il gup ha inoltre disposto il riconoscimento del pagamento dei danni a favore delle parti civili, tra cui i comuni di Alcamo e Castellammare del Golfo, l’associazione antiracket ed antiusura di Alcamo, Confindustria Trapani, Centro Pio La Torre di Palermo, l’associazione “La Verità” di Marsala e sei imprenditori alcamesi. L’inchiesta condotta da poliziotti della mobile e agenti della Dia, venne denominata “Freezer”, perché gli uomini indagati, per sfuggire alle microspie, tenevano dei summit all’interno di una cella frigorifera. All’apice dell’organizzazione mafiosa ci sarebbe stato Ignazio Melodia, ex medico dell’ufficio d’igiene della cittadina trapanese, condannato a sei anni e quattro mesi in continuazione con una precedente sentenza. Considerato capomandamento di Alcamo, era già stato in carcere dal 2002 al 2012. Tornato libero avrebbe ripreso la guida del clan. Melodia è peraltro considerato vicino al boss latitante Matteo Messina Denaro, il quale, secondo quanto affermano alcuni collaboratori di giustizia, gli fece da padrino nella cerimonia di investitura quando entrò ufficialmente a far parte di Cosa Nostra di cui erano già esponenti il padre Cola, il fratello Antonino e lo zio Diego. Ad inchiodare Ignazio Melodia e i suoi fiancheggiatori, le microspie piazzate in una cella frigorifera di un negozio di frutta e verdura con sede in Via Ugo Foscolo ad Alcamo; queste registrarono l’ordine impartito da Melodia all’imprenditore agricolo Stella. Bisognava imporre il pizzo del 2 per cento all’impresa che si era aggiudicata l’appalto da 150 mila euro per la messa in sicurezza della strada provinciale che collega Alcamo e Alcamo Marina. L’estorsione doveva essere compiuta con la mediazione di Vito Gondola, capomafia di Mazara del Vallo.

(fOTO DI REPERTORIO)

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