Cinisi, il sindaco punta il dito contro il business sui migranti

«Non intendo più concorrere a quella che appare una truffa ai danni dello Stato”. Giangiacomo Palazzolo, sindaco di Cinisi, punta dritto contro chi gestisce il denaro che lo Stato mette a disposizione dei migranti. L’obiettivo sono le somme destinate ai rifugiati che dichiarano di essere minorenni. A Cinisi, l’’Istituto “Opera Pia”, nella piazza principale del paese, ne ospita trenta. I ragazzi alloggiano nelle camere di un’imponente struttura, un tempo, gestita da suore. “Sia chiaro – dice il primo cittadino della cittadina che ha dato i natali a Peppino Impastato e Tano Badalamenti – che non sono né razzista e nemmeno sposo le tesi della Lega”. “Semplicemente non voglio essere parte di un truffa”. Secondo Palazzolo, la stragrande maggioranza dei minorenni ospitati è maggiorenne. “Quando arrivano in Italia – dice – sanno già cosa fare: dichiarano di non avere documenti e di essere minorenni. Molti hanno la stessa data di nascita e questo è chiaramente un’assurdità”. “In totale, comprese le famiglie ospitiamo quaranta persone – spiega – per loro vedo transitare, attraverso il Comune, da 300 a 400 mila euro”. “Ci vogliono 15 mila euro al mese per ogni comunità che ospita minori che non sono minori” continua il sindaco che punta il dito sul meccanismo che s’innesca al momento in cui i migranti dichiarano di non essere maggiorenni. “In questi casi – afferma – le cooperative che ricevono le somme devono attuare un tipo di assistenza che sarebbe adeguata solo se si trattasse di bambini”. “Ma spesso abbiamo a che fare con adulti che hanno bisogno di un tipo di assistenza diversa”. A riprova che non si tratterebbe di minori, ricorda che è stato chiesto di stabilirne l’età attraverso la circonferenza del polso. “La verifica ha confermato i miei sospetti” racconta. A Cinisi, la presenza dei rifugiati nella struttura, a pochi metri dal palazzo comunale, non ha creato alcun tipo di problema. Si è registrata la perplessità di qualche madre, questa sì, che ha visto entrare al parco giochi comunale migranti che dall’aspetto sembrano adulti. Il problema, quindi, non è mai stato il colore della pelle. “Da questo momento – afferma Palazzolo – bloccherò le somme per l’assistenza in tutti i casi sospetti e invierò un esposto alla Procura della Corte dei Conti perché faccia luce sull’utilizzo del denaro pubblico”. “Chiedo allo Stato di svegliarsi” dice. “Si devono utilizzare con criterio i soldi dei cittadini. Stiamo creando un business che tutti ormai abbiamo iniziato a comprendere”. Non è un’azione contro i migranti – precisa – ma serve una gestione sana dei soldi».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Hide picture