Partinico. “Quadro nitidissimo e inconfutabile”, le motivazioni della sentenza sulle maestre condannate

Esorbitanti, gravi, odiosi, sconcertanti, inqualificabili. Sono alcuni degli aggettivi che il gup Fabrizio Anfuso usa per descrivere i gesti delle tre maestre della scuola Capitano Polizzi di Partinico nelle motivazioni della sentenza con la quale le ha condannato lo scorso 4 aprile per maltrattamenti sui piccoli alunni.

Una delle insegnanti è libera, mentre le altre due sono ai domiciliari. Dalle pieghe della sentenza, come riporta oggi il Giornale di Sicilia, emergono anche i racconti dei bambini in particolare quello della piccola che aveva fatto scattare l’indagine raccontando ai genitori ciò a cui avrebbe assistito in classe. La piccola ha raccontato degli schiaffi ai suoi compagni e le urla al suo amico disabile. Comportamenti definiti dal giudice “gratuiti atti di disprezzo, commessi con modalità infide e malevoli”.

La bimba che ha fatto partire l’inchiesta racconta anche “ a me non hanno mai dato schiaffi perchè mi comportavo bene.. non mi piace vedere i miei amici che soffrono, che la maestra gli da schiaffi, perchè poi i miei compagni piangono. L’anno scorso non ci volevo andare a scuola, mi sentivo triste, perchè avevo paura, mi dispiaceva per i miei compagnetti, le maestre si sono comportate male.”

Il giudice nelle motivazioni sostiene che i filmati delle intercettazioni “sono il processo” e che mai “come in questo procedimento, verità processuale e verità sostanziale coincidono appieno.” Parla infine di un “quadro nitidissimo e inconfutabile”.

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