Terrasini. Sul centro di compostaggio è scontro fra Maniaci e l’ex sindaco

Le polemiche sul centro di compostaggio non si placano, anzi diventano sempre più feroci. Ieri sul profilo Facebook del comune di Terrasini, il primo cittadino Giosuè Maniaci, ha risposto a chi lo accusa di non aver mai parlato pubblicamente della pratica. Una critica ribadita più volte anche sui social network e sollevata inizialmente dai consiglieri di opposizione dei gruppi di Terrasini Futura e Terrasini Unica che avevano parlato in un comunicato stampa di “complici silenzi” e “mancanza di rispetto istituzionale” dell’amministrazione Maniaci che ha tenuto i cittadini all’oscuro della vicenda.
Nella nota diffusa ieri sul social network, il sindaco Maniaci ha risposto nuovamente che il progetto era stato presentato nel 2014 con l’assenso degli Uffici ad un centro per rifiuti non pericolosi. “Mi pare alquanto difficile che un Capo Area rilasci un assenso su una vicenda talmente delicata ad insaputa di Sindaco ed assessore al ramo!” dichiara Maniaci, rivolgendosi, senza citarlo direttamente, all’ex sindaco Massimo Cucinella.  “Nulla di male – prosegue Maniaci – se l’azienda aveva le carte in regola. Ma io ritengo “politicamente e umanamente imbarazzante” fingere adesso di non sapere quello che stava succedendo, scaricare le proprie responsabilità sul Capo Area interessato, rinnegare un progetto che probabilmente riteneva opportuno per il territorio, cercando di cavalcare l’onda del malcontento popolare per ricostruirsi un minimo di popolarità personale. Si rassegni – dichiara Maniaci – l’esito delle urne del 6 giugno scorso è incontrovertibile e non sarà cambiato da ricostruzioni fantasiose del passato.”
Alle sue parole, non si fa attendere la replica sempre su Facebook, dell’ex sindaco Cucinella. “A seguito delle dichiarazioni riportate nel comunicato stampa del sindaco mi permetto di riflettere ad alta voce sulla differenza tra i compiti degli uffici e quelli dell’organo politico; differenza che si traduce nella diversa competenza, che legalmente esiste, tra atti gestionali ed atti di indirizzo politico. Spero che alla fine si comprenda che un atto di gestione, come il rilascio di un parere da parte degli uffici, risponde a degli obblighi di legge mentre l’indirizzo dell’organo politico corrisponde alla visione degli interessi generali di una collettività, anch’essi tutelati dalla legge. La confusione dei due ruoli – conclude Massimo Cucinella- comporta illegalità.”

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