Torretta, imprenditore si libera dalle catene dopo le rassicurazioni ottenute

Dopo le rassicurazioni avute da alcuni Consiglieri Comunali, ha deciso di porre fine alla sua protesta e di ritornare a casa, l’imprenditore di Mussomeli che, ieri mattina, si era incatenato al primo piano del Comune di Torretta, di fronte alla stanza del sindaco, perché da più di un anno attende la liquidazione di circa 200 mila euro per i lavori di ristrutturazione eseguiti in una villetta di via Leonardo da Vinci.

Salvatore Lanzalaco, 36 anni, imprenditore edile, titolare della Pia srl, si era presentato ieri di prima mattina in Municipio e, con una catena, si era legato ad una panchina del palazzo, annunciando al sindaco Salvo Gambino e ai funzionari comunali che non si sarebbe mosso da lì, fino a quando non gli sarebbe stata corrisposta la somma che gli è dovuta.

I lavori di ripristino sono stati regolarmente svolti e collaudati a settembre scorso. Le fatture risalgono a novembre del 2015 e il Comune di Torretta avrebbe dovuto pagarlo entro 60 giorni. Invece, Lanzalaco, in questo anno, avrebbe assistito ad un estenuante tira e molla e a continui rinvii che stanno compromettendo la sua impresa. L’imprenditore avrebbe serie difficoltà a mantenere la propria famiglia, essendosi sovraesposto con le banche e la sua piccola impresa edile rischia di fallire, poiché perseguitato dai creditori.

Sul posto sono interventi i carabinieri della locale stazione.

Il sindaco di Torretta Salvo Gambino ha assicura “che le somme verranno liquidate il 3 novembre. Purtroppo – dice – c’è stato un problema burocratico nel transito delle somme dalle casse della Regione a quelle comunali. Per la ristrutturazione della villetta infatti, un bene confiscato alla mafia, c’è stato un bando regionale che abbiamo vinto per l’ammontare di 348 mila euro. Le somme sono adesso nella disponibilità del Comune ma, la voce in capitolo, non era stata predisposta nell’ultimo strumento finanziario. Ragion per cui – conclude il primo cittadino di Torretta – è necessaria la delibera del consiglio comunale, che si riunirà il prossimo 2 novembre, per il riconoscimento del debito fuori bilancio”.

Ma a Salvatore Lanzalaco queste rassicurazioni non sarebbero bastate, avrebbe atteso, infatti, che anche alcuni Consiglieri Comunali si impegnassero per la risoluzione del caso. Così sarebbe stato, convincendo, alla fine, l’imprenditore nisseno a slegarsi e a ritornare a casa.

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