Trappeto. Sfiducia al presidente del consiglio, la minoranza difende Caruso: «è un attacco personale»

La sfiducia al presidente del consiglio è un mero attacco politico personale nei confronti di Leonardo Caruso e di riflesso anche verso la minoranza. Ne sono convinti i consiglieri comunali di opposizione di Trappeto, che in un comunicato stampa, rendono nota la loro posizione in merito alla seduta dell’assise civica, di due giorni fa, nel corso del quale, è stata approvata la modifica dell’articolo 22 dello Statuto Comunale. In pratica, la maggioranza ha introdotto la possibilità di revocare l’incarico al Presidente del consiglio.

La minoranza, che si è astenuta dalla votazione, in un documento firmato dai consiglieri Pietro Maniaci, Agata Gaglio e Jessica La Fata, difende l’operato di Leonardo Caruso parlando di “gravi e inesistenti motivazioni” che non possono giustificare la sua revoca.

Pur condividendo la modifica dell’Art.22 in quanto atto istituzionalmente valido, sinonimo di democrazia e trasparenza, le motivazioni adottate– spiegano – sono il velo di un’apparente legalità che vuole mascherare malamente la manifestazione della forza politica della nuova pseudo maggioranza, che non è espressione della volontà popolare delle elezioni del 7 maggio 2012, che con questo atto vuole dimostrare di avere i numeri e potere fare e perseguire tutto quello che vuole a discapito di qualsiasi ragione, logica e utilità”.

Alla base delle divisioni che stanno portando a revocare l’incarico a Caruso, una diatriba politica che è culminata nei mesi scorsi con un un nuovo assetto in consiglio comunale. Il presidente insieme ad altri consiglieri passarono all’opposizione, mentre il sindaco Giuseppe Vitale trovò il sostegno da consiglieri eletti nella minoranza.

Per la nuova maggioranza, Caruso avrebbe commesso alcune irregolarità nello svolgimento del suo ruolo di presidente del consiglio. Tra le violazioni contestate: non avrebbe tenuto conto delle richieste dei consiglieri e dell’amministrazione sull’orario di convocazione dei consigli comunali, non avrebbe mai convocato la conferenza dei capigruppo. E’ inoltre accusato di non essere imparziale nell’esercizio delle sue funzioni. Critiche sempre respinte dal presidente del consiglio e adesso anche dalla minoranza che parla di “banali e imprecise accuse”.

“Continueremo ad essere un gruppo coeso e solidale nel portare avanti tutte le possibili azioni a favore della comunità, dimostrando coerenza e trasparenza e sopratutto di non essere legati a cariche rilevanti o desiderosi di poltrone”.

Adesso si attende la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, del nuovo statuto modificato. Successivamente Caruso dovrà convocare un consiglio comunale nel quale si procederà alla sua sfiducia.

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