Lo sgomento dell’associazione antiracket e antiusura di Alcamo e Libero Futuro

“La giustizia deve fare il suo corso senza guardare in faccia nessuno, soprattutto nei confronti di soggetti che intendono utilizzare l’antimafia per fini personali”.

Esordisce così, il Presidente dell’Associazione Antiracket ed Antiusura Alcamese Vincenzo Lucchese, di fronte alla notizia dell’operazione antimafia, Cemento del Golfo, che vede coinvolto anche un proprio associato, l’imprenditore Vincenzo Artale. (Nella foto)vincenzo artale

Nel rivolgere un plauso alla Dda di Palermo e alle forze dell’ordine, Lucchese sottolinea che, l’associazione da lui rappresentata è  impegnata in un percorso di rinnovamento e di riorganizzazione,  volendo continuare ad essere un punto di riferimento alla lotta al racket ed all’usura come lo è stata sin dai primi anni della sua costituzione. Numerosi i risultati positivi fin qui raggiunti, con condanne già definite in Cassazione contro usurai ed estorsori, a seguito di indagini su denuncie avanzate dai soci, tra cui lo stesso Artale che, all’epoca dei fatti, avrebbe contribuito in maniera determinante nell’operazione “Cemento Libero – Abele”,  ottenendo così i benefici previsti dalla normativa vigente”.

Il Presidente Vincenzo Lucchese, ha immediatamente convocato il consiglio direttivo dell’associazione per procedere all’espulsione formale di Artale che ha, palesemente, violato e tradito le finalità dell’organismo.

Lucchese, infine, annuncia che l’associazione antiracket e antiusura si costituirà parte civile nell’instaurando procedimento penale che vedrà Artale coinvolto e, per rilanciare le finalità istituzionali dell’importante organismo, propone la rivisitazione dello statuto e la predisposizione di  un calendario di attività da svolgere soprattutto nelle scuole.

Sulla vicenda interviene anche l’associazione Libero Futuro che, nel complimentarsi con gli autori dell’operazione Cemento del Golfo, evidenzia che ciò che oggi emerge è, la capacità della cosca, guidata dal boss/imprenditore di Castellammare Mariano Saracino, di controllare il mercato del calcestruzzo imponendo addirittura quello dell’impresa di Artale membro di un’associazione antiracket di Alcamo.
LiberoFUTURO Castellammare, che anche in questo caso ha accompagnato un imprenditore a denunciare, esprime apprezzamento per questa operazione dei Carabinieri e riconferma tutto il suo impegno nell’attività che da anni ormai svolge nel territorio assistendo le vittime del racket prima, durante e dopo la denuncia ed i processi.
“Gli arresti di oggi – scrive in una nota Libero Futuro – renderanno più agevole il nostro lavoro ed anche quello della cooperativa SpazioLibero che proprio a Castellammare gestisce alcuni beni sequestrati al boss Saracino. Da qui l’invito a tutti gli imprenditori del comprensorio a ribellarsi e denunciare soprattutto adesso che, questi boss particolarmente ingombranti e influenti sono finalmente riassicurati alle patrie galere”.

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