Carini. Nessun divieto ai botti di Capodanno, le motivazioni del sindaco

(ALLIANCE)- A pyrotechnician of the fire brigade lights a firecracker at a press conference of the fire brigade in Berlin, Germany, 28 December 2012. Shortly before New Years, the fire brigade informs about illegal fireworks as well as the dangers and proper handeling of fireworks. Photo: Britta Pedersen - {TM News - Infophoto} Citazione obbligatoria {TM News - Infophoto} **PAROLE CHIAVE** fireworks PREPARATIVI CAPODANNO 2013 NUOVO ANNO BOTTI FUOCHI ARTIFICIO CRONACA

A chiedere un Capodanno senza botti era stata la locale sezione dell’Enpa, Ente Protezione Animali. Con un documento inviato al sindaco di Carini Giovì Monteleone si invitava il primo cittadino a firmare un’ordinanza per vietare lo scoppio di fuochi d’artificio e mortaretti nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio. Tra le motivazioni elencate: l’inquinamento per l’aumento delle polveri sottili, la pubblica sicurezza di bambini e anziani e naturalmente l’attenzione verso gli animali. Una richiesta però non accolta dal sindaco Monteleone che non firmerà nessuna ordinanza. “Le ordinanze si fanno se si hanno gli uomini e i mezzi per rispettarle. Per la notte di Capodanno – afferma – non posso autorizzare ai vigili urbani lavoro straordinario che possa consentire il controllo di 70 kmq di territorio. Ci sono già leggi che regolano l’utilizzo e la vendita dei botti e occorrono speciali autorizzazioni per utilizzare giochi pirotecnici di qualunque tipo. Qualcuno-prosegue Monteleone – mi accusa di non essere sensibile come lo sono gli animalisti ma sfido chiunque altra amministrazione “animalista” dei paraggi a dimostrare di avere adottato più provvedimenti a tutela degli animali di quante ne abbia adottato la mia amministrazione. Eppure non sono contento di emanare ordinanze per il ricovero di cani randagi o feriti: quando si fanno troppe ordinanze c’è qualcosa che non va. Sarò soddisfatto e mi riterrò un buon amministratore – conclude il sindaco – quando non ci sarà più bisogno di ricorrere a ordinanze. E allora sì che si potrà dire che nel nostro territorio regna finalmente la civiltà.”

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