Emergenza rifiuti, sindaci sotto inchiesta: le repliche di Orlando e Capizzi

“Ancora una volta assistiamo con sconcerto alle dichiarazioni del diretto responsabile del sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia che ha delineato un quadro parziale e sostanzialmente non veritiero dove le uniche responsabilità sarebbero attribuibili ai Comuni”. Leoluca Orlando presidente di Anci Sicilia, intervene a difesa dei sindaci a seguito della notizia secondo la quale la Regione avrebbe avviato un’indagine presso il presidente dell’Autorità Nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti, così coma ha fatto sapere, attraverso gli organi di informazione l’assessore Vania Contrafatto. Secondo l’assessore, l’affidamento diretto del servizio ai privati, attraverso l’articolo 191 oltre ad aggirare le norme anticorruzione provocherebbe un aumento dei costi. Sotto inchiesta ci sarebbero 74 sindaci.
“All’inizio di quest’anno – dichiara Orlando – ho formalmente denunciato agli organi competenti nomi e circostanze che caratterizzano l’attuale sistema criminogeno nella gestione dei rifiuti in Sicilia, i cui attori principali sono stati e continuano ad essere i mali governi della Regione e gli interessi economici di pochi privati”.
“Fermo restando che ogni sindaco risponde delle proprie scelte amministrative di fronte alla legge, – prosegue il presidente dell’Anci Sicilia – non è con sommarie liste di proscrizione che si esce dall’empasse in cui l’attuale governo regionale ha relegato la Sicilia. Un sistema mai decollato rispetto al quale vi sono precise responsabilità che devono essere accertate” .
Sulla vicenda si dice sorpreso il sindaco di Monreale, Piero Capizzi, del coinvolgimento del Comune in questa vicenda: “Attendiamo di capire a quale periodo si riferiscano queste indagini – afferma Capizzi a Monreale News – Io però sono assolutamente sereno perché ritengo di avere operato nel pieno rispetto delle leggi e di aver agito per garantire il servizio in condizioni drammatiche, successivamente al fallimento dell’Alto Belice Ambiente. Mi sorprende che la Regione adesso prenda questa posizione, considerato che proprio presso la Regione si sono tenuti tutti i tavoli tecnici finalizzati al superamento dell’emergenza e delle problematiche emerse dopo il fallimento dell’Ato.
Trovo paradossale – dice ancora Capizzi – che ci si possa trovare al centro di indagini dopo aver fatto di tutto per garantire il servizio alla città ed evitare l’insorgere di emergenze igienico-sanitarie, garantendo, peratro, un notevole risparmio di somme. Forse fare il sindaco è diventato impossibile. Ma se le cose stanno così, allora vuol dire che siamo veramente arrivati alla frutta”.

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