Reintegro al Comune di Montelepre di dipendente in mobilità. Portelli: “rispetteremo sentenza Cga”

“Daremo certamente esecuzione all’ordinanza – sentenza emessa dal Cga, ma escludo che Vincenzo Candela possa tornare a ricoprire il ruolo che svolgeva in seno all’ente locale”.

A dichiararlo è il Commissario Straordinario del Comune di Montelepre Ignazio Portelli, alla luce delle disposizioni dettate dal Consiglio di Giustizia Amministrativa che ha accolto la richiesta di sospensiva del precedente provvedimento emanato dal Tar che, in prima battuta, aveva respinto il ricorso presentato dall’ex capo dell’ufficio finanze.

“Purtroppo – aggiunge Portelli – in pianta organica non figura più il suo posto, quindi, non appena ci verrà notificata l’ordinanza, valuteremo quale mansione affidargli. Di certo non potrà tornare a lavorare nei settori Tributi e Bilancio. Tuttavia – sottolinea il commissario – Candela dovrà restituire al Comune, circa 26 mila euro di indennità indebitamente percepiti negli ultimi anni, così come precedentemente stabilito dalla Corte dei Conti e, proprio sulla base delle sue difficoltà finanziarie, ritrovandosi in mobilità, e con una famiglia a carico e un grosso debito con l’ente locale da estinguere che, il Cga gli ha offerto l’opportunità di tornare a lavorare”.

Inoltre, Ignazio Portelli, evidenzia che, “si potrebbero trovare altri escamotage legali per non applicare la sentenza, ma che non rientra nelle intenzioni della Commissione Straordinaria procedere con atti persecutori. Accoglieremo l’ordinanza che dovrebbe esserci notificata a giorni e procederemo di conseguenza. Poi, toccherà alla futura amministrazione comunale di Montelepre che, dovrebbe essere eletta il prossimo mese di novembre, decidere un’eventuale destinazione diversa da quella che disporremo”.

Il ragioniere Vincenzo Candela, insieme all’ex capo dell’ufficio Territorio e Ambiente, Domenico Puntorno, era stato messo in mobilità dalla Commissione Straordinaria, con la motivazione che il comune nel 2013 aveva sforato il Patto di Stabilità e che bisognava procedere con l’esubero di alcuni dipendenti per ridurre i costi.

Entrambi si sono ritrovati nell’anticamera del licenziamento, decidendo così di fare ricorso nelle sedi opportune per essere reintegrati al lavoro. Il provvedimento riguardava anche una donna, che però non ha seguito lo stesso iter intrapreso dai suoi colleghi.

Dopo una lunga querelle a suon di carta bollata, con il Comune rappresentato nelle varie aule di tribunale dall’avvocato Gaetano Armao, la scorsa settimana, è arrivata la sentenza del Cga, comunicata allo stesso Vincenzo Candela, dai legali che lo hanno assistito, Maria Beatrice Miceli e Raffaella Sara Russo.

Sul ricorso presentato dal collega Domenico Puntorno, invece, il Consiglio di Giustizia amministrativa dovrebbe esprimersi il prossimo otto settembre. Il suo legale, Salvino Caputo, auspica che il proprio cliente riesca ad beneficiare della stessa sentenza già ottenuta da Candela.

Sull’intera vicenda, dovrà pure pronunciarsi la Cassazione che dovrà stabilire quale giurisdizione dovrà valutare l’intero e complesso procedimento in corso.

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