Cinisi, nuovo raid allo studio legale del sindaco Palazzolo
Ancora sassi contro la finestra dell’ufficio privato del sindaco di Cinisi Giangiacomo Palazzolo.
A soli 4 giorni dal primo analogo raid, ignoti, nella notte, hanno lanciato due grosse pietre contro gli infissi del suo studio legale, frantumandone i vetri.
Il rumore provocato dall’insano gesto, intorno alle 2,30, ha svegliato alcuni vicini che risiedono tra la via Venuti e la via Generale Artale, arterie su cui insiste l’edificio preso di mira dai malviventi.
Sono stati gli stessi residenti ad allertare il 112 e ad avvertire lo stesso primo cittadino, intervenuto sul posto assieme ai carabinieri della locale stazione e ad una gazzella del nucleo radiomobile della compagnia di Carini che indagano sull’accaduto.
Il modus operandi adottato dagli esecutori del raid appare molto simile a quello del 7 luglio scorso.
Le due grosse pietre utilizzate per frantumare la vetrata della finestra che si affaccia su Via Artale, sono state ritrovate per terra.
Anche questa volta, nessuno ha provato ad entrare nello studio dell’avvocato penalista.
Nè sulla porta, nè sulle finestre, sono stati rinvenuti ulteriori segni di effrazione.
Per gli investigatori si tratta di un vero e proprio rompicapo. Difficile stabilire se ad agire siano state persone che vogliano intimidire Giangiacomo Palazzolo per la sua attività politico-amministrativa, o professionale.
Al riguardo non ha dubbi il vicesindaco di Cinisi Aldo Ruffino, peraltro collega di Giangiacomo Palazzolo.
“Da quando si è insediato al Comune – dice – si è totalmente dedicato alla guida del paese, tralasciando completamente gli impegni professionali che condividiamo. Negli ultimi mesi –aggiunge Ruffino – al palazzo di città abbiamo affrontato delicate tematiche e adottato particolari provvedimenti che possono aver creato malumori. In particolare – conclude il vicesindaco di Cinisi – sul fronte del recupero fiscale, abbiamo avviato, attraverso gli uffici, anche delle ingiunzioni nei confronti di grossi evasori”.
Le indagini dei carabinieri, ruotano comunque a 360°. I militari, infatti, non intendono escludere alcuna pista investigativa per cercare di sviscerare il movente e a dare un volto agli autori delle due incursioni.