Borgetto. Era stata confiscata, “Euro Calcestruzzi” torna al titolare

L’impianto di betonaggio “Euro Calcestruzzi” a Borgetto, sequestrato nel 2013 e poi confiscato a gennaio del 2015 per mancata autorizzazione per emissione in atmosfera, è stato restituito al proprietario.

Dopo l’inchiesta, infatti, è stabilito che non è mai stato di proprietà degli imprenditori borgettani Filippo Scrozzo 58 anni e Giuseppe Giamo 50 anni. I due ritenuti prestanome di Benny Valenza, il re del calcestruzzo in odor di mafia, avrebbero preso l’impianto in affitto da una terza persona, risultata estranea a qualsiasi indagine.

“Dopo due sequestri preventivi, disposti da due diversi giudici per le indagini preliminari, dopo la confisca e nonostante l’insediamento delle misure di prevenzione –dice l’avvocato Sara Bancheri, che ha rappresentato e difeso in questa vicenda giudiziaria, la ditta proprietaria dell’impianto di betonaggio- la giustizia ha trionfato”. Nei giorni scorsi c’è stata la “remissione in possesso del bene”.

Il provvedimento di confisca del complesso aziendale “Euro Calcestruzzi”, in cui era stato inserito anche l’impianto di betonaggio, emesso dal gip di Palermo, era stato eseguito dagli agenti del commissariato di Partinico lo scorso mese di gennaio, in collaborazione con la guardia di finanza e la polizia provinciale, che nel 2013 avevano effettuato il sequestro dell’impianto. A fare scattare i sigilli, in particolare, l’emissione di fumi nocivi in atmosfera senza la prescritta autorizzazione. Da ciò il sequestro dell’impresa, la denuncia per Scrozzo e Giamo per inquinamento ambientale, la successiva condanna al pagamento di un’ammenda ed il provvedimento di confisca emesso dal gip del tribunale di Palermo.

Filippo Scrozzo, Giuseppe Giamo e Benny Valenza, erano stati arrestati per un’altra vicenda, nell’aprile del 2014 nell’ambito dell’operazione “Benny 3”, condotta dai carabinieri della compagnia di Partinico. L’accusa era intestazione fittizia di beni. I tre attualmente sono in stato di libertà avendo finito di scontare ciascuno la propria pena.

Graziella Di Giorgio

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