Vertenza ex dipendenti Comune di Montelepre, la Cassazione deciderà quale giurisdizione dovrà esprimersi
Respinto dal Tar Sicilia il ricorso presentato da due, dei tre ex dipendenti del Comune di Montelepre che la Commissione Straordinaria ha messo in mobilità dopo avere stabiliti gli esuberi in pianta organica a seguito dello sforamento del patto di stabilità avvenuto nel 2013.
I giudici della seconda sezione del tribunale amministrativo regionale, Cosimo Di Paola, Federica Cabrini e Giuseppe La Greca, dopo aver valutato le controdeduzioni inoltrate dall’ente locale rappresentato dall’avvocato Gaetano Armao, per quanto gli compete, hanno negato ai ricorrenti la sospensiva, stabilendo che non ci sarebbero i presupposti per accogliere il loro ricorso presentato e rigettando di fatto, la loro richiesta di reintegro in pianta organica.
Il Tar, infatti, ha demandato alla Cassazione la decisione su quale giurisdizione dovrà successivamente valutare l’intera vertenza. Pare, infatti, che il ricorso inoltrato dal contabile Vincenzo Candela, assistito dagli avvocati Maria Beatrice Miceli e Raffaella Sara Russo e dal tecnico Domenico Puntorno rappresentato dai legali Salvino Caputo e Francesca Fucaloro, verte su più fronti. La Cassazione, dunque, dovrà decidere se, nella complessità del ricorso, dovrà esprimersi nuovamente il Tar o il Giudice del Lavoro.
Nel frattempo, i ricorrenti, potranno rivolgersi al Cga per contestare la sospensiva che gli è stata negata dal Tar.
I due ex dipendenti del municipio, quindi, restano al momento alla porta, così come il terzo collega estromesso dalle sue funzioni che, ad oggi, non ha ancora avviato alcuna analoga procedura legale. Essendo stati tutti e tre posti in mobilità già dallo scorso primo febbraio, potranno, intanto, usufruire degli ammortizzatori sociali per i prossimi due anni.
La querelle che vede contrapporre i tre lavoratori e la commissione straordinaria del Comune di Montelepre, dunque, procede. Dal canto suo, il Prefetto Ignazio Portelli dice di essere sereno. “I nostri atti adottati a suo tempo – afferma – sono legittimi e finalizzati a ridurre i costi del personale impostici dalla legge per lo sforamento del patto di stabilità. Continueremo – conclude – a difendere i nostri provvedimenti in qualsiasi sede giudiziaria”.