Noi con Voi: “siamo sempre stati sereni e fiduciosi”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

L’otto aprile 2013 un terremoto politico ha investito la comunità di Montelepre per le vicende ormai a tutti tristemente note, e ciò determinava in noi “Stupore, sorpresa, amarezza e delusione”.
Dopo una breve ma intensa riflessione, l’11 Aprile i sei consiglieri di minoranza del Gruppo Politico “Noi con Voi” assieme ad altri tre consiglieri abbiamo rassegnato le dimissioni (vedi nota Prot. N° 4535/2013).
Eravamo e siamo ancor più convinti che le dimissioni erano l’unica strada percorribile perché la gravità e drammaticità dei fatti contestati richiedeva un segnale forte, chiaro e netto per dissipare ogni dubbio sull’integrità morale delle Istituzioni cittadine e per dire a voce alta che la comunità monteleprina non si identificava e non si riconosceva col malaffare, la malapolitica e la criminalità.
Con le nostre dimissioni abbiamo inteso dissociarci da certe commistioni e nel contempo abbiamo inteso agevolare il naturale evolversi degli eventi ed aiutare le Autorità competenti e la Magistratura.
Non è stata una decisione presa sull’onda dell’emotività, perché sapevamo che la nostra decisione non coinvolgeva solo e soltanto noi ma l’intera comunità e abbiamo rinnovato e ribadito piena fiducia nell’operato della magistratura a cui spetta sempre il compito di chiarire le responsabilità.
Noi ex consiglieri del gruppo Politico Noi Con Voi credevamo e crediamo che, se si ha rispetto per le Istituzioni, davanti a fatti di questa gravità non si può continuare a svolgere il compito di amministratore di una comunità.
Lo abbiamo detto allora e lo ribadiamo ancora oggi che le condanne vengono comminate dopo un regolare processo e che fino al terzo grado di giudizio nessun cittadino può essere giudicato colpevole.
Siamo confortati che il Primo cittadino è stato assolto in Primo Grado dalle accuse mossegli, ma resta tutta, anzi viene rafforzata dagli eventi emersi, la nostra chiara, ferma e determinata condanna politica dell’Amministrazione Tinervia.
La Commissione d’accesso agli atti insediatasi nel nostro comune con le sue indagini ha riscontrato elementi sintomatici d’infiltrazione mafiosa nell’Amministrazione della nostra Comunità e con Decreto del Presidente della Repubblica del 13.04.2014 veniva disposto lo scioglimento del Consiglio Comunale di Montelepre per “ forme di ingerenza della criminalità organizzata che hanno esposto l’attività amministrativa a pesanti condizionamenti” affidando la gestione del Comune a una Commissione Straordinaria per 18 mesi.
A seguito dello scioglimento il Ministero dell’Interno con decreto del 14.05.2014 chiedeva di applicare la sanzione di incandidabilità nei confronti sia di chi aveva ricoperto cariche di governo che per tutti i Consiglieri sia di maggioranza che di opposizione.
Davanti a una tale decisione, pur rimanendo assai perplessi e non condividendo la sanzione di incandidabilità nei nostri confronti, avendo per quattro anni lottato l’Amministrazione Tinervia con la nostra azione politica, avendolo contrastato perché lo ritenevamo inadeguato a gestire soprattutto, ma non solo, dal punto di vista economico-finanziario il comune di Montelepre, avendo richiamato e richiesto più volte l’intervento degli Organi di controllo superiori (Ass. enti locali e Corte dei Conti), abbiamo rinnovato la nostra fiducia nella magistratura e ci siamo costituiti in giudizio contestando quanto stabilito dal Decreto di scioglimento.
Il 6 Dicembre 2014 il Tribunale di Palermo accoglieva le nostre ragioni e respingeva la dichiarazione della nostra incandidabilità con la formula pienamente liberatoria di non luogo a provvedere mentre confermava l’incandidabilità nei confronti del Sindaco e di altri quattro suoi amministratori.
Siamo stati sempre sereni e fiduciosi e mai nessun timore o incertezza ci ha sfiorato, ma ci tormenta e ci angustia il fatto che cinque Amministratori del nostro Paese abbiano potuto avere “forme di ingerenza della criminalità organizzata che hanno esposto l’attività amministrativa a pesanti condizionamenti”.
Dall’altro la sentenza del Tribunale di Palermo ci ricorda e ci fa presente che “non siamo tutti uguali” e le differenze nel “fare politica” sono possibili; e sapere che la nostra vita Politica e personale sia stata passata all’attento vaglio da parte della Magistratura senza che nessuno dei sei Consiglieri del Gruppo Politico “Noi con Voi” abbia avuto condizionamenti da parte della mafia, ci riempie di orgoglio e di fierezza e possiamo continuare a camminare a testa alta senza dover abbassare lo sguardo per la vergogna e poter guardare negli occhi i nostri concittadini e i nostri figli.
Speriamo e auspichiamo una più rilevante azione preventiva innanzitutto da parte delle Forze Politiche ma anche da parte delle Forze dell’Ordine e della Magistratura perché questa avrebbe evitato di vedere ripiombare il nostro paese indietro di cinquant’anni.

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