Rifiuti, l’emergenza si aggrava
A sei giorni dallo stop del conferimento dei rifiuti nella discarica di San Giorgio a Catania, il territorio di Carini è in grave pericolo sotto l’aspetto igenico-sanitario ma anche dell’incolumità pubblica.
Lo scorso 12 dicembre infatti, è scaduta l’autorizzazione per l’ingresso all’impianto e la Regione non avrebbe preso alcun provvedimento, abbandonando di fatto il paese al degrado.
Al comune di Carini, in seguito alla chiusura della discarica di Siculiana, è stato permesso di conferire a Bellolampo, ma le quantità sono limitate, solo 400 tonnellate di rifiuti, le restanti –circa 600- fino a venerdì scorso venivano smaltite a Catania.
La situazione si è dunque aggravata giorno dopo giorno e ieri il sindaco Giuseppe Agrusa ha scritto al dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti per chiedere un intervento urgente.
“Nonostante le ripetute segnalazioni –afferma il primo cittadino- l’emergenza igenico-sanitaria ha preso il sopravvento con gravi ripercussioni per la salute pubblica e per l’ambiente. Numerosi sono i cumuli di sacchetti di rifiuti depositati ai bordi delle strade, i contenitori per la raccolta sono sepolti dalla spazzatura e in alcune zone risulta difficile la circolazione veicolare con rischi per l’incolumità degli automobilisti e dei pedoni. Numerosissimi –prosegue il sindaco- sono i cittadini che giornalmente, lamentano disagi derivanti dalla mancata effettuazione del sevizio di raccolta”.
La grave situazione, tra l’altro, è stata evidenziata dalla Servizi Comunali Integrati con diverse note, nell’ultima si legge testualmente: “nel territorio di Carini si stanno verificando evidenti problemi di carattere igienico-sanitario e di viabilità legati alla impossibilità di smaltire tutti i rifiuti prodotti a causa dei limiti quantitativi accettati dall’impianto di Bellolampo”.
L’amministrazione comunale chiede l’intervento della Regione per ripulire il paese dalle 300 tonnellate di spazzatura accumulate negli ultimi giorni, al fine di tutelare la comunità carinese