In carcere per 22 anni da innocente, chiesto risarcimento da 56 milioni

Ha trascorso 22 anni della sua vita in carcere ma da innocente tanto che il 13 febbraio del 2012 è stato assolto dalla corte d’appello di Reggio Calabria dall’infamante accusa di avere partecipato alla strage della casermetta di Alcamo Marina, nella quale il 26 gennaio 1976 morirono l’appuntato Salvatore Falcetta e il carabiniere Carmine Apuzzo.

Giuseppe Gulotta, manovale alcamese, con quell’eccidio non c’entrava niente ed oggi i suoi legali chiedono allo Stato un risarcimento di 56 milioni di euro per ingiusta detenzione. La richiesta annunciata dopo la scarcerazione nel 2012, è stata formalizzata.

Oltre a Gulotta per la strage della casermetta furono accusati pure Vincenzo Ferrantelli, Gaetano Santangelo e Giovanni Mandalà, il processo di revisione li ha assolti.

Ad accusarli fu Giuseppe Vesco, che si è suicidato in carcere qualche anno dopo il suo arresto.

La giustizia arrivata troppo tardi per il partinicese Mandalà, morto nel 1998 a causa di un male incurabile.

I nuovi dibattimenti hanno appurato che gli indagati allora furono torturati, gli fu estorta una confessione falsa con calci, pugni, pistole puntate alla tempia, colpi ai genitali e bevute di acqua salata.

A scagionare i quattro fu la testimonianza, seppur tardiva, di un brigadiere dell’Arma, che all’epoca era in servizio ad Alcamo: Renato Olino.

I processi di revisione hanno stabilito che le indagini furono depistate.

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