Legambiente contesta la riapertura al traffico veicolare del centro storico

Riaperto al traffico veicolare il centro storico di Partinico. La decisione presa dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvo Lo Biundo è considerata arbitraria dal locale circolo Valle Jato Chico Mendes di Legambiente. Secondo Gino Scasso, esponente dell’associazione no profit, prima di adottare un simile provvedimento, il primo cittadino avrebbe dovuto, quantomeno spiegarne i motivi e sentire il parere dei cittadini. Legambiente rammenta che il centro storico di Partinico venne chiuso nel 1990 a seguito di una serie di battaglie civili che la popolazione portò avanti e che oggi vengono vanificate a fronte di un aumento vertiginoso del traffico veicolare. Da un dato del 2009 dell’Aci sulle immatricolazioni – scrive ancora l’associazione ambientalista – a Partinico risultano 24.250 veicoli a fronte di una popolazione di 31.919 abitanti: è come se ogni tre abitanti ci fossero più di due mezzi, tra auto, motocicli, bus o autocarri. Gino Scasso, inoltre, nell’eventualità che la decisione sia stata adottata per andare incontro a delle richieste inoltrate dai commercianti, precisando di non voler polemizzare con gli operatori del settore, sottolinea che il calo delle vendite non dipende certamente dalla chiusura del traffico, ma dal delicato periodo di crisi che attanaglia tutta la città, dove, però continuano a spuntare come funghi, molti supermercati. Nel documento Legambiente aggiunge di non volersi scomodare a denunciare i dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità su quanto danno provocano alla salute dei cittadini, Killers micidiali come il PM10, il benzene, l’anidride solforosa, il biossido di azoto, gli idrocarburi ed altro, per cui rivendica la necessità di politiche che disincentivino l’uso dei veicoli privati, in favore del trasporto pubblico, con zone pedonali ed altri interventi che mirino alla diminuzione del traffico urbano. In questa direzione vanno la maggior parte delle città, in Italia e nel mondo; a Partinico, invece – esclama Gino Scasso – come se fossimo la repubblica delle banane, si va in direzione opposta. Legambiente chiede che l’amministrazione comunale lavori piuttosto per dotare il paese di un piano regolatore del traffico (per il quale esiste un incarico affidato nel 1998 all’architetto Tornatore), che regolamenti la circolazione veicolare nel centro abitato e che si ripristini la chiusura del centro storico, ridando ai cittadini uno spazio di aggregazione in cui muoversi senza respirare aria mefitica e senza costringerli a fare gimkane in mezzo alle macchine. Infine l’associazione ambientalista invita la Giunta Lo Biundo a valorizzare il cuore della città, arredandolo e rendendolo vivibile, anziché chiuderlo. Il “cassaro” è di tutti i cittadini, non solo dei commercianti e per una Giunta che non ha saputo farsi approvare la zona franca, tirando fuori una baggianata simile per contrastare la crisi, non fa altro che continuare a lasciare la città nell’abbandono e nel degrado, tra immondizia, cani randagi e macchine a “tinchitè”.  

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