Acqua e Ansaldo Breda, gli impegni del sottosegretario Delrio

Si spostano a Roma due vertenze che riguardano il futuro di 355 lavoratori del palermitano. 153 sono le tute blu dell’Ansaldo Breda di Carini, 202 i dipendenti della fallita Aps. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, a Palermo per un vertice con il presidente della Regione Rosario Crocetta, ieri ha assicurato che sottoporrà all’attenzione del governo nazionale pure le due vertenze. Il caso Aps rischia di esplodere già a partire dal primo novembre prossimo, quando i lavoratori verranno licenziati con effetto immediato, con il pericolo di una grave emergenza idrica nei 52 comuni della provincia. Operai, sindacati e sindaci ieri mattina hanno protestato davanti Palazzo D’Orleans, proprio all’arrivo di Delrio che li ha poi ricevuti nel primo pomeriggio. Secondo quanto riferiscono i sindacalisti “è emersa la volontà da parte del governo nazionale di venire incontro alle richieste di sindaci, quarta commissione dell’Ars, assessorato all’Energia e organizzazioni sindacali. La decisione presa è di aprire un tavolo presso il governo nazionale che vedrà la partecipazione di Erasmo De Angelis, coordinatore della missione Italiasicura, l’esperto del governo nazionale sui problemi che riguardano il settore idrico”. La soluzione va trovata entro il 31 ottobre, per scongurare sia il licenziamento di 202 lavoratori, sia danni igenico-sanitari ed ambientali, dato che reti e depuratori non verrebbero più gestiti e presidiati. Spiragli di speranza pure per gli operai dell’Ansaldo Breda di Carini, il sottosegretario Delrio si è impegnato a riferire al governo nazionale e al premier Renzi i dettagli della vertenza. I sindacati durante l’incontro al quale ha preso parte il presidente Crocetta, hanno esposto le loro preoccupazioni. “Mentre il gruppo investe negli altri stabilimenti di Pistoia, Napoli, Reggio Calabria, lascia fuori Carini. Non e’ possibile accettare che il sacrificio di fare le valigie e lasciare la propria terra, debba sempre essere imposto agli operai siciliani aumentando al tempo stesso la totale desertificazione industriale del nostro territorio, noi non lo consentiremo”. Attualmente a Carini sono circa venti gli operai in cassa integrazione guadagni e una cinquantina in trasferta in altri stabilimenti del gruppo. “Abbiamo ribadito –concludono i sindacati- che e’ sempre la nostra Isola a pagare il prezzo piu’ alto, Ansaldo Breda non puo’ abbandonare il territorio. Il governatore Crocetta si e’ impegnato a portare ai tavoli nazionali questa vertenza che, come altre vertenze siciliane, evidenzia la volonta’ dei grandi gruppi ad escludere la Sicilia dal piano industriale e dal futuro produttivo”.

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