Intimidazione a Provenzano, solidarietà e polemiche

Partiti politici, associazioni, istituzioni e semplici cittadini fanno sentire la loro vicinanza all’assessore comunale di Partinico Gianlivio Provenzano, esponente del Partito Democratico. Ignoti infatti hanno distrutto un uliveto in contrada Albachiara di proprietà del padre, il noto diabetologo Vincenzo Provenzano, ma curato dal giovane assessore ai servizi sociali. Danneggiati 70 alberelli di ulivo. Un episodio che ha fatto il giro della cittadina, ma al commissariato di polizia non è permevuta alcuna richiesta di intervento. Dal canto suo, la famiglia Provenzano fa sapere che la denuncia verrà formalizzata oggi.

Ieri sera nella sede del Pd si sono riuniti alcuni esponenti del Partito e consiglieri comunale. E’ arrivato pure il deputato regionale del Pd Antonello Cracolici che ha espresso personalmente parole di vicinanza al politico partinicese e alla sua famiglia.
Solidarietà è arrivata pure dal presidente del consiglio comunale Filippo Aiello che convocherà un’apposita seduta dell’assise civica.
La locale associazione antiracket LiberJato ha annunciato che si farà carico di ripiantumare gli alberelli di ulivo nei prossimi giorni. Solidarietà anche dalla Cgil di Partinico.
Un intimidazione che arriva in un momento di forte scontro all’interno del Pd, diviso tra l’ala che appoggia il sindaco Salvo Lo Biundo e quella che si è sempre contrapposta. Interviene sull’episodio la segretaria cittadina del circolo Mariella Provenzano. “Gli atti di  violenza, le intimidazioni, e le azioni di vile prevaricazione sono sempre deprecabili, ed inaccettabili – scrive in una nota – per questo, nonostante l’amministrazione comunale e  lo stesso Gianlivio Provenzano  non abbiano mai manifestato una se pur minima vicinanza,  quando sono stata destinataria di  pesanti attacchi e minacce, sento di dover esprimere,  nella qualità di segretaria del PD ed a nome dell’intero circolo di Partinico, solidarietà all’assessore per i gravi fatti occorsi, nei giorni passati,  a lui od alla sua famiglia.”
Mentre Renzo Di Trapani, componente della direzione provinciale del Pd oltre a condannare con fermezza il gesto, sottolinea che “sono frequenti i danni alle coltivazioni e alle strutture agricole. Da troppo tempo – scrive l’esponente del Pd – tutti coloro che hanno anche un piccolo appezzamento di terreno vivono in un clima di preoccupazione per lo stato di insicurezza che si percepisce non appena ci si addentra in una stradella poderale”. Sulla vicenda interviene pure Rifondazione Comunista e Cambiamo Partinico: “Non abbiamo avuto mai dubbi nel definire vigliacchi tutti coloro che nascondendosi nell’oscurità commettono delitti, ma non possiamo condividere le chiave di lettura data dallo stesso che afferma: “in questo momento così difficile di crisi magari non si riescono a dare risposte a tutti ed allora possono accadere situazioni spiacevoli”.
Lo diciamo con chiarezza e convinzione – scrivono da Rifondazione – : i poveri di Partinico non hanno mai usato per vendicarsi tali ignobili metodi che sono classici invece dei malavitosi, dei mafiosetti di periferia, delle clientele politiche non soddisfatte. È curioso che proprio l’assessore riesca subito e quasi senza dubbio ad individuare la matrice ed il movente di tale gesto.
I poveri di Partinico – continua la nota – di fronte alle ingiustizie che spesso hanno spesso caratterizzano l’azione dell’amministrazione Lo Biundo, hanno sempre  manifestato alla luce del sole i lori disagi. Non ci sentiamo dunque di dare un’asettica e scontata solidarietà. In tutti i casi – concludono gli esponenti di Cambiamo Partinico e Rifondazione – ci chiediamo: quale potrebbe essere stata la richiesta non soddisfatta al punto da scatenare questa ignobile reazione classica di una società omertosa, rabbiosa, vendicativa.

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