Balestrate. Porto, il titolare di una ditta esclusa presenta un esposto

Un esposto all’assessorato regionale Territorio ed Ambiente ed alla Corte dei Conti con il quale si chiede di accertare se le procedure di affidamento della gestione del porto turistico di Balestrate siano corrette. Lo ha presentato il titolare di una azienda che aveva partecipato alla selezione per l’affidamento ma è stata eslcusa. Secondo Giuseppe Dominici, amministratore Unico e Legale rappresentante della Helm Yachting srl, ci sarebbero parecchie cose da verificare. il titolare dell’azienda, innanzitutto, si considera escluso in modo illegittimo perché la decisione sarebbe stata assunta senza considerare l’esperienza maturata in decine d’anni di attività nella nautica con contratti con importanti charter internazionali. Ma il suo esposto contro la decisione dell’imminente rilascio da parte dell’assessorato di una concessione demaniale marittima del porto alla Marina di Balestrate srl, va oltre questa considerazione. Chiede, infatti, di verificare alcuni passaggi societari effettuati nel gruppo di imprese che avranno affidata, a breve, la gestione del porto turistico. in particolare si chiede di verificare se i nuovi soci del raggruppamento temporaneo di imprese possiedano i requisiti richiesti dal bando. “Da una visura recentemente effettuata nel Registro delle Imprese di Palermo – si legge nell’esposto – risulta che la Marina di Balestrate srl è oggi costituita da Marinedi srl, da Marina Villa Igiea SpA, e da Motomar – Cantiere del Mediterraneo SpA”. L’affidamento del Porto di Balestrate secondo la società Helm Yachting srl, deve rispettare tutte le procedure e le leggi non fosse altro che l’infrastruttura è un’opera pubblica, realizzata dalla Regione Siciliana (Assessorato Turismo) grazie ad un cofinanziamento della Commissione Europea. L’Ati risultata assegnataria della procedura concorsuale è stata costituita il 24 marzo 2005 a Roma, per Atto del Notaio Lida Cianci, da Italia Navigando SpA (Capofila mandataria, con una quota del 51%), Marina Villa Igiea SpA (mandante, con una quota del 39%) e Motomar – Cantiere del Mediterraneo SpA (mandante, con una quota del 10%). “Risulta che solo dopo alcuni anni (intorno al mese di febbraio 2009), l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente – si legge nelle esposto – ha disposto l’avvio dell’istruttoria sul progetto presentato dall’ATI costituita da Italia Navigando SpA (Capofila mandataria, con una quota del 51%), Marina Villa Igiea SpA (mandante, con una quota del 39%) e Motomar – Cantiere del Mediterraneo SpA (mandante, con una quota del 10%) e che, subito dopo, la Capitaneria di Porto di Palermo specificava ad Italia Navigando SpA, nella qualità di capogruppo mandataria dell’ATI gli adempimenti tecnico amministrativi da mettere in atto sia per l’avvio dell’istruttoria finalizzata al rilascio della concessione demaniale marittima, sia per l’ottenimento dell’anticipata occupazione delle aree, ai sensi dell’articolo 38 del Codice della Navigazione”. Qualcosa nel frattempo è mutato. E da qui la decisione di presentare l’esposto che potrebbe finire anche sul tavolo della Procura di Palermo. “Risulta anche dal medesimo Registro delle Imprese – prosegue l’esposto – che alla data odierna la Marina di Balestrate srl è composta da Marinedi srl, con una quota di partecipazione al capitale sociale del 51%, da Marina Villa Igiea SpA, con una quota di partecipazione al capitale sociale del 39% e da Motomar – Cantiere del Meditenaneo SpA, con una quota di partecipazione del 10%. Con successivi recenti atti, Mare 2 srl è stata fusa per incorporazione nella Marinedi srl, la quale è dunque oggi, in ultima analisi, l’ulteriore entità societaria cui è attribuito il controllo della Marina di Balestrate srl, risultando titolare del 51% del capitale sociale di quest’ultima”. Da qui risulta evidente che né Marina Villa Igiea SpA, né Motomar Spa hanno esercitato il diritto di sottoscrivere la quota di propria spettanza del citato aumento del capitale sociale, se ne deduce che il soggetto giuridico in favore del quale l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente starebbe per rilasciare la citata concessione demaniale non è affatto il medesimo che era subentrato a suo tempo all’originaria ATI. “In altri termini, è del tutto palese – conclude l’esposto – che sia intervenuta un’inammissibile modifica soggettiva dell’entità societaria assegnataria del bando pubblico in oggetto prima ancora della sottoscrizione del relativo contratto di concessione, e ciò in aperto contrasto con le disposizioni perentorie di cui al Codice degli Appalti”.
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