Mafia, Messineo: “cosa nostra mobilita migliaia di voti”

La Commissione Parlamentare Antimafia ha ascoltato ieri a Roma i magistrati della Procura di Palermo per completare le audizioni sul fenomeno mafioso iniziate lo scorso 5 marzo nel capoluogo siciliano. Insieme al Procuratore capo Francesco Messineo, anche i procuratori aggiunti Leonardo Agueci, Vittorio Teresi e Maria Teresa Principato, ed il sostituto procuratore Nino Di Matteo.
Nelle sue dichiarazioni Messineo è andato dritto al punto, portando ulteriori conferme di quanto la mafia sia ancora una forza assai estesa in tutti i settori, a partire dal mondo delle istituzioni.
“La mafia ha avuto sempre un notevolissimo peso elettorale – ha spiegato Messineo – . Nella nostra banca dati abbiamo 5 mila soggetti legati a Cosa Nostra, molti dei quali vivono in mezzo a noi, nella società civile. Lascio immaginare quale forza elettorale riescano a mobilitare, con centinaia di migliaia di voti”.
Cosa nostra dunque si annida nei palazzi in cui si dovrebbe amministrare il bene pubblico nell’esclusivo interesse della collettività. Non a caso, è sempre più frequente lo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose. Su questo aspetto, la posizione di Messineo è chiara: “Lo scioglimento non risolve perché dopo la gestione commissariale il gruppo mafioso prende nuovamente il controllo”.
Ci sono poi i finanziamenti e i grandi appalti. “A Cosa Nostra interessa intervenire su tutte le risorse pubbliche – ha aggiunto ancora il Procuratore capo di Palermo, specificando che – negli ultimi tempi i diversi comportamenti della Regione hanno creato dei contraccolpi.” Senza esprimere giudizi sulla giunta Crocetta, “il dato di fatto – ha detto messineo – è il diverso rapporto che questa giunta regionale ha instaurato con la amministrazione giudiziaria. È aumentato infatti il numero delle denunce” inviate dalla Regione alla Procura di Palermo “che hanno riguardato aspetti di infiltrazione negli enti di erogazione di risorse”.
Ma “la mafia non disdegna nessuna attività economica. Si tratta solo di spostarsi verso ciò che è più conveniente”. Ne è prova quanto accaduto recentemente a Palermo “con l’infiltrazione mafiosa nel mercato ortofrutticolo, nelle attività portuali e nei distributori di benzina che è un fatto conclamato“.
Ci sono poi delle ‘differenze’ tra zone di cui bisogna tener conto nella lotta al fenomeno mafioso: così Messineo ha definito “più primitiva, più feroce, più violenta” la mafia in provincia di Agrigento “fatta di entità separate, ognuno opera per sé”

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