PALERMO. 23 MAGGIO, MIGLIAIA DI STUDENTI SOTTO L’ALBERO FALCONE

Al grido di “Giovanni e Paolo” migliaia di giovani da tutta Italia si sono ritrovati sotto l’albero Falcone. Due i cortei coloratissimi, che a Palermo, si sono snodati per ricordare i magistrati uccisi dalla mafia,: uno dall’aula Bunker e un altro da via d’Amelio, dove i mafiosi fecero saltare in aria il giudice Paolo Borsellino. Visibilmente commossa Maria Falcone, ha detto rivolgendosi alla folla “chi diceva che Palermo non c’era oggi puo dire Palermo c’è”

MARIA FALCONE

”Chi non salta e’ mafioso”, cantano i bambini insieme ai giovani di Addiopizzo.
Poi, la testimonianza dell’attore siciliano Gianfranco Jannuzzo che ricorda oltre a quel terribile giorno, la fine che fece il piccolo Giuseppe Di Matteo. “come si fa a negare per sempre ad uomo le bellezze del mare, del golfo di Isola delle Femmine, della Sicilia. Come ha fatto quell’uomo, quel maiale, a spingere quella levetta?”

Con un minuto di silenzio, alle 17 e 58, l’ora in cui 18 anni fa, a Capaci, furono uccisi Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta della Polizia di Stato, si sono concluse, davanti all’albero “Falcone” di via Notartabartolo, le manifestazioni organizzate per ricordare la strage. E’ stato il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, a scandire dal palco i nomi dei giudici e degli agenti trucidati.

PIETRO GRASSO
Procuratore nazionale antimafia

PALERMO
I giovani da tutta italia sotto l’albero di Falcone

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