IL PROFILO DEL BOSS GAETANO FIDANZATI

Gaetano Fidanzati, 73 anni, condannato a 12 anni al maxi processo alla mafia, è uno dei boss storici di Palermo. Per comprendere il suo ruolo in Cosa Nostra basta un episodio: nel ‘70 venne fermato ad un posto di blocco mentre viaggiava in auto con Tommaso Buscetta, Giuseppe Calderone, Gaetano Badalamenti e Gerlando Alberti, padrini che avevano e avrebbero fatto parlare a lungo di loro. Mai condannato per fatti di sangue, Fidanzati è entrato a pieno titolo nel gotha dei trafficanti di droga. Il suo nome si legge in inchieste su traffici di eroina e cocaina di diverse procure italiane e nei dossier della Dea americana. Nel febbraio ‘90, dopo tre anni di latitanza, era stato arrestato in Argentina dagli uomini dell’ Alto commissariato per la lotta alla mafia diretto da Domenico Sica. In Sud America venne condannato a 3 anni di reclusione per aver utilizzato documenti falsi per entrare nel Paese. Fidanzati si era reso latitante, in Italia, pochi giorni prima dell’omicidio dell’ agente di polizia Natale Mondo, ucciso il 14 gennaio 1988 davanti al negozio di giocattoli della moglie, nel cuore del quartiere Arenella. Dopo l’ arresto in Argentina il procuratore aggiunto Giovanni Falcone andò a interrogarlo, ma il boss si limito à sostenere di essere un perseguitato politico. Il capomafia fu estradato dall’ Argentina il 18 aprile ‘93. Dopo avere scontato le condanne per droga e mafia inflittegli in Italia, nel 2006 gli venne imposto un anno di affidamento in casa lavoro.

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